2011-10-29 14:32:51

Trichet: realizzare al più presto il pacchetto anticrisi dell'Ue. Polemiche sulle parole di Berlusconi sull'euro


Fra Fondo Monetario Internazionale, Unione europea e banche
centrali ''sono in corso contatti per approntare un piano di
contingenza'' in caso di eventuale contagio di Italia e Spagna nella crisi”. Per il presidente della Bce Trichet l'accordo Ue di mercoledi' ''deve essere implementato”. Intanto, continuano a far discutere le dichiarazioni del premier italiano Silvio Berlusconi che ieri ha definito l’euro “una moneta strana che non ha convinto nessuno e che è di per sé molto attaccabile”. In serata Berlusconi ha rettificato, dicendo che sono state sollevate polemiche pretestuose e che l’Euro è anche la “bandiera” dell’Italia. Alessandro Guarasci ne ha parlato l’economista Alberto Quadrio Curzio, vicepresidente dell’Accademia dei Lincei:RealAudioMP3

R. - L’Euro è stata una straordinaria innovazione e un elemento fortemente unificante dell’Europa stessa, come più volte disse il presidente Ciampi. Il fatto che oggi ci siano difficoltà sotto il profilo dei debiti pubblici europei non ha alcuna rilevanza per mettere in discussione l’euro. Anzi, bisognerà muoversi oltre per far sì che queste discussioni abbiano in qualche modo, per la concretezza dei fatti, a cessare.

D. - Professore, senza l’Euro e con la Lira invece, l’Italia sarebbe stata più soggetta alla speculazione internazionale?

R. - L’Italia, quando è entrata nell’Euro ha messo molto in sicurezza le proprie condizioni. Non dobbiamo dimenticare che il progresso verso l’Euro ha comportato nel nostro Paese un forte calo del tasso di inflazione, un forte calo dei tassi di interesse e anche una maggiore consapevolezza degli italiani di essere dentro un’entità comune, cioè l’Europa, e di non poter quindi fruire delle cosiddette svalutazioni competitive.

D. - Professore, lei ha parlato delle difficoltà dei bilanci pubblici europei, ma allora - secondo lei - gli Eurobond potrebbero essere una vera soluzione?

R. - Certamente. Gli Eurobond dovrebbero adempiere a due scopi: da un lato ritirare una parte dei debiti pubblici nazionali, mettendoli in sicurezza; da un’altra parte finanziare grandi investimenti per una crescita sostenibile e più crescita vuol dire più occupazione, più occupazione vuole dire più sicurezza per le famiglie, per i lavoratori. Tutto ciò darebbe una grande spinta all’Europa. Io sono fiducioso che ciò accada. Naturalmente la speculazione internazionale, in questo momento, e anche le disunioni e le incertezze tra i Paesi europei, stanno creando parecchie difficoltà che non vanno certamente sottovalutate. (mg)







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