Bonanni della Cisl: no ai licenziamenti, ci vuole un governo più forte
I sindacati si ricompattano sulla proposta di modificare le norme sui licenziamenti
contenuta nella lettera dell'Italia a Bruxelles. Per Susanna Camusso della Cgil, “l’unico
da licenziare è Berlusconi”. Per il numero della Uil Luigi Angeletti “il Governo cambi
registro o proclameremo lo sciopero generale”. Netto anche il segretario generale
della Cisl, Raffaele Bonanni, intervistato da Alessandro Guarasci
D. – Bonnani,
è stata raggiunta una nuova unità sindacale?
R. - Su questo argomento
dei licenziamenti, sicuramente sì. Sul resto, credo che siamo ancora molto lontani…
D.
- Secondo voi bisogna andare a un tavolo tecnico col ministero per vedere, poi, quali
siano le proposte concrete?
R. - Sì, si può andare per discutere dei
problemi del mercato del lavoro, però con un patto chiaro: noi non siamo assolutamente
disposti a discutere di licenziamenti, perché non condividiamo l’analisi che alla
base dei problemi italiani ci sia addirittura la vicenda dei licenziamenti, quando
non si fa nulla riguardo alla riforma fiscale, non si fa nulla per rivedere il funzionamento
delle municipalizzate; non si fa nulla per combattere i blocchi nelle infrastrutture,
nell’energia, nella pubblica amministrazione. Si fa intendere: basta semplicemente
licenziare di più e l’Italia riprende quota. Mi pare una mistificazione che noi non
possiamo che combattere.
D. - Bonanni, ma nel caso in cui il governo
dovesse mettere sul tavolo anche una riforma degli ammortizzatori sociali per tutelare
le categorie che attualmente sono fuori da questi strumenti, voi che cosa rispondereste?
R.
- Ci interessa per tutelare meglio il lavoro. Solo parlare di licenziamenti crea uno
scoramento che non fa bene alla coesione sociale, che finora - tutto sommato - abbiamo
mantenuto in piedi.
D. - A Todi ha detto che questo governo non è più
in grado di gestire la situazione. E’ ancora di quest’opinione?
R. -
Ci vuole un governo più forte, senz’altro più forte. Ma questo non lo può negare nessuno,
neanche coloro che magari non hanno un’idea preconcetta verso questo governo… Lo si
vede ad occhio nudo! Questo governo non va: ce ne vorrebbe uno più forte, che prima
si fa e meglio è, perché altrimenti non si farà altro che accrescere ogni problema
per l’Italia e soprattutto non crescerà altro che il qualunquismo e il populismo,
che sono figli sempre della ingovernabilità. (mg)