Pastorale comune per le zone di frontiera fra Colombia e Venezuela
Un comune piano pastorale per le popolazioni che vivono nelle zone di frontiera fra
Colombia e Venezuela. È quanto si sono proposti i vescovi responsabili delle diocesi
di confine tra i due Paesi sudamericani nella riunione che si è svolta il 25 ottobre
nella città di Ureña (Venezuela). All’incontro erano presenti i presuli delle diocesi
di San Cristóbal (Venezuela), mons. Mario del Valle Moronta Rodríguez; di Cúcuta (Colombia),
mons. Julio César Vidal Ortiz; di Tibu (Colombia), mons. Omar Alberto Sánchez Cubillos.
“Durante questo incontro abbiamo passato in rassegna il lavoro svolto negli anni precedenti
- ha detto all'agenzia Fides mons. Mario Moronta, che ha ospitato la riunione tenutasi
presso la scuola Santissima Trinità di Ureña -, e abbiamo fatto delle proposte per
proiettare il lavoro pastorale futuro nell’ambito del confine (delle nostre diocesi),
che tuttavia non vogliamo sia concepito come un limite, ma come una regione in cui
prestiamo attenzione ai problemi sociali delle persone e alle loro necessità. Per
fare questo dovremo impostare insieme una pastorale di frontiera”. “Lo scopo di questa
pastorale congiunta è offrire un servizio alla gente che vive al confine tra i due
paesi”, si legge nella nota diffusa al termine riunione, che precisa: “si propone
un lavoro di integrazione, nel rispetto dell'autonomia di ogni diocesi, per rispondere
ai bisogni e mettersi al servizio dei residenti di queste zone”. Oltre alle esigenze
pastorali e sociali esistenti nelle diocesi di San Cristobal e di Cucuta, anche il
vescovo di Tibu, ha messo in evidenza che in questa regione vi è necessità di creare
una pastorale che salvaguardi l'ecologia e cerchi di proteggere le popolazioni indigene,
colpite direttamente dalle società multinazionali che vi lavorano. All’incontro hanno
partecipato anche rappresentanti della Compagnia di Gesù, che hanno presentato un
progetto per creare una Regione Apostolica, che faciliterebbe il lavoro pastorale
dei prossimi anni. Alla fine dei lavori i vescovi hanno stabilito che il prossimo
incontro si terrà a febbraio 2013, con la partecipazione di altre diocesi alla frontiera
tra Venezuela e Colombia. La Colombia e il Venezuela condividono un’estesa frontiera
di 2.219 chilometri, dove sono attivi guerriglieri e gruppi di narcotrafficanti. La
gente di questi luoghi convive con il terrore e con la paura di essere coinvolta in
azioni violente di questi gruppi. Solo quest’anno, la Polizia dell'Antidroga ha sequestrato
più di 64 tonnellate di coca e cloridrato di cocaina. (M.G.)