Il terrorismo,
spesso motivato religiosamente, e la negazione di Dio sono i nuovi volti della violenza
che Benedetto XVI ha denunciato da Assisi, dove 25 anni fa il suo predecessore Giovanni
Paolo II aveva invitato per la prima volta le religioni del mondo a pregare per la
pace. Nel suo discorso, rivolto ai circa 300 rappresentanti delle varie confessioni,
il Papa ha affermato che, nella storia, anche in nome della fede cristiana si è fatto
ricorso alla violenza. "Lo riconosciamo - ha ammesso - pieni di vergogna". Novità
per gli incontri di Assisi la presenza di quattro non-credenti. "La loro lotta interiore
- ha spiegato il Papa - è anche un richiamo per i credenti a purificare la propria
fede". "Chi ha voluto vedere discontinuità tra Benedetto XVI e il suo predecessore
si è dovuto ricredere" commenta Michele Zanzucchi, direttore di Cittànuova. "Ad Assisi
2011 c'è anche la novità della presenza dei non-credenti e la completezza per la realizzazione
dei quattro dialoghi da sempre predicati dal Magistero: quello con i movimenti, gli
ordini monastici, il dialogo ecumenico, quello interreligioso e appunto quello con
gli atei 'in ricerca' ". (a cura di Fabio Colagrande)