2011-10-26 14:13:17

Messaggio dei vescovi congolesi in vista delle elezioni


La trasparenza del voto, la sicurezza nel Paese, la salvaguardia delle risorse naturali, l’assistenza alle vittime di violenze sessuali: sono le quattro raccomandazioni contenute nel documento intitolato “Arringa per il consolidamento della pace e della democrazia attraverso un processo elettorale sereno”, pubblicato dalla Conferenza episcopale della Repubblica Democratica del Congo, in collaborazione con l’Agenzia cattolica per lo sviluppo oltremare, in vista delle elezioni presidenziali e parlamentari del 28 novembre. Il processo di democratizzazione – ricorda l’Osservatore Romano - ha conosciuto un momento determinante con le elezioni del 2006 che hanno dotato la nazione africana di organismi repubblicani credibili, ponendo fine ad una lunga crisi di legittimità istituzionale caratterizzata da numerosi episodi di corruzione e da molteplici conflitti armati. Cinque anni dopo, la Repubblica Democratica del Congo si trova ad affrontare un nuovo processo elettorale, chiamato stavolta a consolidare la pace e la democrazia. In questo momento – sottolineano i vescovi – è positivo l’avanzamento delle operazioni tecniche organizzate dalla Commissione elettorale nazionale indipendente. Ma la campagna elettorale – aggiungono - sembra svolgersi in un clima di tensione e di violenza che rischia di produrre nel Paese nuovi conflitti armati. Nelle province orientali operano anche alcune milizie locali, oltre ai due gruppi stranieri delle cosiddette Forze democratiche per la liberazione del Ruanda, che fanno leva sullo sfruttamento illegale delle risorse minerarie naturali, e del sedicente Esercito di Resistenza del Signore. “Le multinazionali occidentali che comprano questi minerali bagnati di sangue — affermano i presuli — sono colpevoli tanto quanto coloro che uccidono con le armi”. La militarizzazione dello sfruttamento delle risorse naturali costituisce la principale causa di insicurezza nell’est della Repubblica Democratica del Congo. La Chiesa cattolica è da tempo fortemente impegnata per il ritorno della pace portando un aiuto umanitario d’urgenza, agendo nei settori della sanità e della scuola, là dove lo Stato non è in grado di intervenire. A conclusione del loro documento — presentato nei giorni scorsi a Bruxelles dove delegazioni della Conferenza episcopale della Repubblica Democratica del Congo e dell’Agenzia cattolica per lo sviluppo oltremare hanno partecipato a un dibattito sul tema — i vescovi ribadiscono che la posta in gioco consiste essenzialmente nella “costruzione di un Congo realmente democratico, sereno e portatore, grazie a una politica di buon governo, di nuove possibilità di sviluppo per il nostro popolo”. (A.L.)







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