In Africa cresce l’allarme per il processo di desertificazione
Il fenomeno della desertificazione colpisce il 43% delle terre produttive, il 70%
delle attività economiche e il 40% della popolazione del continente: i numeri diffusi
ad Addis Abeba rispecchiano la gravità della situazione in Africa e l’urgenza di un’azione
comune. E’ quanto ha dichiarato il presidente della Commissione dell’Unione africana
(Ua), Jean Ping, intervenendo ad una conferenza ministeriale regionale che si è tenuta
nella capitale etiopica. Jean Ping - rende noto l'agenzia Misna - ha anche ricordato
la necessità di far parlare l’Africa con una sola voce a “Rio + 20”, la Conferenza
dell’Onu sullo sviluppo sostenibile che si terrà nella città brasiliana dal 4 al 6
giugno 2012. A rappresentare le istanze dell’Africa sarà il presidente della Repubblica
del Congo, Denis Sassou Nguesso, che a nome di tutti i Paesi del continente chiederà
maggiore impegno della comunità internazionale a tutela delle foreste del Bacino del
Congo. Il Comitato per la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile, in corso
sempre ad Addis Abeba, lancia l’allarme sullo stato di salute ambientale del continente:
entro il 2080 aumenterà dal 5 all’8% l’estensione delle terre aride e semi-aride in
Africa e sono destinati a scomparire tra il 25 e il 40% dei mammiferi dei parchi nazionali
del continente. Secondo gli esperti intervenuti ai lavori, gli effetti del riscaldamento
globale si manifestano più velocemente del previsto, soprattutto nei Paesi dell’Africa
australe anche se il Continente è la regione al mondo che emette meno gas inquinanti.
L’Africa sub sahariana, dove vive l’11% della popolazione mondiale, incide soltanto
per il 3,6% nel volume globale delle emissioni di diossido di carbonio. In vista della
prossima conferenza sul clima, che si terrà dal 28 novembre al 9 dicembre a Durban
(Sudafrica) a far sentire la propria voce sono anche i Sindacati agricoli dell’Africa
australe (Sacau) che chiedono di semplificare i meccanismi di finanziamento dei cosiddetti
progetti di “sviluppo pulito” (Mdp). Secondo fonti dell’Onu, in Africa solo il 4%
dei progetti ‘verdi’ sono finanziati dai ‘Mdp’ mentre dal 2005 la maggioranza dei
fondi sbloccati sono andati a Cina, India e Brasile. A due anni dalla sua creazione,
il Fondo di adattamento al cambiamento climatico’ ha finanziato solo due progetti
africani. Secondo i Sindacati agricoli dell’Africa australe il mancato accesso ai
finanziamenti ‘verdi’ è dovuto alle complesse procedure burocratiche. (A.L.)