Il prof. Fara e mons. dal Covolo inaugurano l’Anno accademico dell’Auxilium
“Dobbiamo cambiare rotta, e dobbiamo farlo in fretta, perché dallo spreco al furto
di futuro il passo è breve”. Il monito di Gian Maria Fara, presidente dell’Istituto
di ricerche Eurispes, nella Prolusione accademica intitolata “Lo spreco di futuro:
i giovani tra ricerca di senso e abbandono”, proferita ieri ad inaugurare l’Anno
accademico della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” di Roma.
Dopo attenta analisi delle ideologie del “pensiero unico dell’estremismo liberista”,
il prof. Fara ha constatato che il loro crollo ha prodotto “una complessiva caduta
di senso”, di cui le prime vittime sono i giovani. È a loro, purtroppo, che viene
richiesto il prezzo più alto, anzi un doppio prezzo, ha sottolineato il sociologo:
“quello da pagare nel presente con la precarietà e l’insicurezza e quello della impossibilità
di immaginare un futuro migliore del presente”. Da qui l’urgenza di dare loro prospettive,
ascoltarli e interpretare i segnali che essi inviano. Ma soprattutto l’urgenza di
“restituire un ruolo centrale al nostro sistema educativo e formativo”, soprattutto
“restituire alla scuola e all’Università la centralità che è stata loro sottratta
mettendo in campo un’accorta e lungimirante politica di investimenti certi e programmati
e rendere il sistema funzionante, flessibile, efficiente e moderno”. Si tratta per
il presidente dell’Eurispes di ripartire “dalla centralità di alcune questioni di
fondo e dai tanti problemi non risolti del Paese e soprattutto dalla riscoperta della
centralità dell’uomo, con i suoi bisogni, con le sue ansie, con le sue attese”. “In
questi ultimi anni ci siamo impegnati sino allo spasimo - ha biasimato il prof. Fara
- nel consumo, nella dissipazione, nello spreco. E abbiamo sprecato risorse, intelligenze,
opportunità ed insieme una buon parte del futuro delle giovani generazioni”. L’intervento
del presidente dell’Eurispes ha fatto eco a quanto sostenuto da mons. Enrico dal Covolo,
rettore magnifico della Pontificia Università Lateranense, che ha presieduto la celebrazione
eucaristica in apertura della giornata. “Dobbiamo riconoscere - ha sollecitato il
presule nell’omelia - che la cosiddetta “emergenza educativa” interpella sempre di
più la nostra società e la nostra cultura. È un’emergenza che caratterizza in modo
speciale i giovani, che rischiano oggi di rimanere senza ideali e senza lavoro”. A
seguire la prof.ssa Pina Del Core, preside dell’Auxilium, ha evidenziato nella Relazione
annuale i tratti che distinguono la missione e l’offerta formativa della Facoltà nello
scenario contemporaneo: “L’internazionalità e l’interculturalità, come esperienza
consolidata e vissuta, ma anche obiettivo della formazione universitaria per la costruzione
di identità forti, in una società sempre più multietnica e multiculturale; la formazione
di professionalità educativenell’attenzione costante alle trasformazioni della
società contemporanea e che coinvolgono tutte le professioni, dalle più tradizionali
a quelle più innovative e recenti”. Sfide che l’intera comunità accademica della Facoltà
s’impegna ad affrontare, sposando la missione culturale affidatale dalla Chiesa e
dalle Figlie di Maria Ausiliatrice, che da oltre 50 anni reggono l’Ateneo pontificio.
(A cura di Roberta Gisotti)