Il cardinale Koch a La Croix: l'ecumenismo è una priorità di questo Pontificato
L’ecumenismo è “assolutamente” una priorità di questo pontificato. “Dal giorno della
sua elezione, il Papa lo ha ribadito. Di fatto, si può dire che egli esercita da allora
ad oggi un primato ecumenico”. A ribadirlo è il cardinale Kurt Koch, presidente del
Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, in una lunga intervista
rilasciata al quotidiano francese “La Croix” alla vigilia dell’incontro di Assisi
2011 e ripresa dall'agenzia Sir. Il cardinale dunque parla di un “primato ecumenico”
del Papa nel “dialogo dell’amore e nel dialogo della verità” e ciò è testimoniato
dal fatto che “numerosi protestanti, anglicani, ortodossi desiderano incontrarlo,
parlare e approfondire la loro relazione con lui”. “Il Papa – aggiunge – desidera
un approfondimento spirituale dell’ecumenismo e non una negoziazione di tipo contrattuale,
come si fa negli affari”. Il cardinale si sofferma su alcuni nodi ecumenici, a partire
dall’ultimo viaggio di Benedetto XVI in Germania. “Se molti sono rimasti delusi –
afferma - è in ragione di attese irrealistiche. Se il Papa visita la Germania e incontra
la Chiesa evangelica di questo Paese, non ci si può aspettare da parte sua decisioni
riguardanti la Chiesa universale. Mi sembra che alcuni media abbiano spinto ad attese
irrealistiche che hanno poi alimentato una delusione”. Riguardo invece il dialogo
con le Chiese ortodosse, il cardinale ha osservato come “la diversità all’interno
delle Chiese ortodosse rappresenta talvolta una difficoltà per il progresso del dialogo.
Ecco perché guardiamo con molta attenzione alla prospettiva di un futuro Sinodo pan-ortodosso.
Sarebbe auspicabile che questo evento avesse luogo, in quanto rafforzerebbe una sinodalità
pratica e realista tra le Chiese ortodosse”. Riguardo infine ad un possibile incontro
tra il Papa e il Patriarca di Mosca e di tutte le Russia Kirill, il cardinale ha detto:
“personalmente mi sembra che la situazione tra Mosca e Roma non è mai stata così buona
come oggi, riguardo la relazione personale tra il Papa e il Patriarca. L’ho anche
detto a quest’ultimo: è per me un segno della provvidenza”. Infine l’appuntamento
di Assisi: “Tutte le Chiese, tutte le religioni e gli agnostici – ha detto il cardinale
- si accorderanno per dire che la sorella delle religioni non è la violenza ma la
pace. Sapendo bene che si tratta di una Giornata di riflessione e di preghiera, e
non di una preghiera comune”. (R.P.)