Siria. Prosegue lo sciopero generale, gli Usa ritirano l’ambasciatore
Continua nella regione di Daraa, nella Siria meridionale, lo sciopero generale indetto
dagli attivisti antigovernativi in corso da una settimana: i manifestanti minacciano
di proseguire a oltranza, “fino alla disobbedienza civile”. Intanto, gli Stati Uniti
ritirano da Damasco il loro ambasciatore, Robert Ford, per motivi di sicurezza: il
Dipartimento di Stato americano al momento non è in grado di dire quando potrà fare
ritorno. Secondo il governo siriano, infatti, il diplomatico è colpevole di fomentare
le rivolte. Roberta Barbi:
Non si arresta
lo sciopero generale dei manifestanti antigovernativi in Siria in corso da una settimana:
epicentro della protesta la regione meridionale di Daraa, dove gli attivisti annunciano
di voler andare avanti fino “al ritiro dell’esercito e al rilascio di tutti i prigionieri”.
E mentre gli Stati Uniti ritirano da Damasco il loro ambasciatore, Robert Ford, preoccupati
per la sua sicurezza, il presidente siriano, al Assad, sostituisce altri due governatori
di altrettante regioni. Yasser al Shawfi è, dunque, il nuovo governatore di Idlib,
al confine con la Turchia, e Hussein Makhluf, che appartiene alla famiglia presidenziale,
è nominato a capo dei sobborghi della capitale Damasco. Entrambe sono considerate
province “calde”, scenario di massicce manifestazioni antigovernative. Con questi
due, raggiunge quota sette il numero dei governatori sostituiti dal governo dall’inizio
delle proteste, il 15 marzo. Ieri, inoltre, da Bruxelles il Consiglio europeo ha minacciato
nuove sanzioni contro la Siria se non cesseranno le brutali repressioni delle rivolte:
il bilancio delle proteste nelle ultime 24 ore, infatti, è di 23 civili uccisi in
diverse località, secondo le stime dei comitati di coordinamento locali degli attivisti.
Sale, così, a oltre 3600 il numero totale delle vittime in Siria dall’inizio della
rivolta.
Iraq: 170 arresti per sospetti legami col partito di Saddam
Hussein Ben 170 iracheni sono stati arrestati ieri con l’accusa di essere legati
al partito Baath di Saddam Hussein, ormai fuorilegge. Fonti della sicurezza locale
riferiscono che la maggior parte degli arresti è avvenuta a Kut, ma anche a Tikrit
e Bakuba.
Pakistan, morta Nusrat Bhutto Si svolgeranno oggi i funerali
di Nusrat Bhutto, la vedova dell’ex primo ministro Zulfiqar, impiccato nel 1979 dopo
il golpe militare, morta ieri a Dubai all’età di 82 anni. L’ex first lady, che in
seguito all’uccisione del marito aveva preso le redini del Partito popolare pakistano,
sarà sepolta a Larkana accanto al marito e ai figli.
India: crolla ponte,
34 morti Almeno 34 persone, tra cui sei bambini, sono morti nella notte tra
sabato e domenica scorsi a causa del crollo di un ponte pedonale di legno nel villaggio
di Bijonbari, nei pressi di Darjeeling, la città indiana famosa per la coltivazione
del the. Il ponte, già danneggiato dal terremoto del mese scorso, ha ceduto sotto
il peso della folla che stava assistendo a un comizio.
Thailandia: attentati
nel sud a maggioranza musulmana, sette vittime Sette persone sono morte ieri
sera in una serie di attentati nella città thailandese di Narathiwat, nel sud al confine
con la Malaysia. Un gruppo di uomini armati travestiti da donna ha aperto il fuoco
contro un posto di blocco. Successivamente, due ordigni sono esplosi a breve distanza
l’uno dall’altro. Nell’area, a prevalenza islamica - pur in un Paese in cui il 95%
della popolazione è buddista - è in corso una guerriglia che dal 2004 ha causato cinquemila
vittime.
Elezioni presidenziali in Argentina: confermata la Kirchner Una
vittoria al primo turno senza precedenti quella di Cristina Kirchner, riconfermata
presidente dell’Argentina con oltre il 53% delle preferenze, e un distacco dal rivale
Binner di ben 36 punti. Appena ricevuta la notizia, la presidente si è concessa un
bagno di folla in cui ha ringraziato gli elettori, soprattutto i giovani, e ha lanciato
un appello in direzione dell’unità. Il servizio di Francesca Ambrogetti:
Con questo
risultato il fronte per la vittoria ha ottenuto anche una comoda maggioranza in parlamento.
Cristina Kirchner ha promesso che non solo manterrà, ma approfondirà l’inclusione
sociale: uno dei punti centrali di un programma di governo che ha dimezzato l’indice
di disoccupazione e ridotto sostanzialmente quello della povertà e diminuito il debito
estero in un contesto di crescita economica sostenuta. Forte del risultato di ieri,
la prima donna non solo eletta ma, ora, rieletta presidente in Argentina, si prepara
ad affrontare i tanti problemi in sospeso, tra questi il più pressante quello dell’inflazione
- la più alta in America Latina - e anche le possibili ripercussioni per l’economia
argentina della crisi globale: in particolare, il temuto raffreddamento dell’economia
cinese e di quella brasiliana, i due principali sbocchi commerciali del Paese.
Allarme
in Honduras per l’arrivo dela tempesta tropicale "Rina" L’allerta lanciato
dal "National Hurricane Center" degli Stati Uniti sulla possibilità che "Rina" si
trasformi in tempesta tropicale, ha spinto le autorità dell’Honduras a procedere con
l’ordine di evacuazione preventiva in otto dipartimenti del Paese per le prossime
72 ore. Rina, che è la 18.ma depressione tropicale formatasi nell’Atlantico quest’anno,
ha ucciso finora 29 persone, ne ha lasciate 70 mila senzatetto e ha distrutto i raccolti
di cinquemila ettari di terreni agricoli.
Usa, arrestati centinaia di “indignati” Fine
settimana di protesta, negli Stati Uniti, con manifestazioni degli “indignati” in
varie città. A Chicago, un corteo pacifico si è concluso con il fermo di almeno 130
persone da parte della polizia, il cui ordine di sgombero è stato ignorato dai manifestanti.
Una quindicina di persone fermate anche a Philadelphia, 19 a Orlando, una decina a
Cincinnati e quattro a Santa Ana, in California. Senza incidenti, invece, le manifestazioni
svoltesi a Miami e ad Albany.
Kenya: bomba in discoteca, 14 feriti È
di almeno 14 feriti, dei quali sei in gravi condizioni, il bilancio di un attentato
avvenuto questa notte nell’affollata discoteca Mwauras di Nairobi. Secondo le ricostruzioni
della polizia, un uomo sarebbe entrato verso le tre del mattino e avrebbe lanciato
una bomba a mano sulla pista da ballo, dandosi poi alla fuga. Stando agli inquirenti,
l’attentato sarebbe da ricollegare al lancio, da parte del governo, di un’operazione
trasfrontaliera contro i miliziani somali di Shabaab, legati ad al Qaeda e accusati
di una serie di rapimenti in territorio kenyano.
Elezioni in Camerun: sesto
mandato per Biya Nonostante le numerose inadempienze e irregolarità riscontrate
nelle elezioni del 9 ottobre scorso, il presidente uscente del Camerun, Paul Biya,
è stato riconfermato in carica per il suo sesto mandato consecutivo. Secondo i dati
diffusi dalla Corte suprema, Biya avrebbe ottenuto il 77,98% dei voti, contro il 10,71
del suo storico rivale, John Fru Ndi. La scorsa settimana, Fru Ndi e altri oppositori
hanno firmato la “dichiarazione di Yaoundé” in cui rifiutano i risultati elettorali.
Presidenziali
in Bulgaria: si va al ballottaggio, Plevneliev in testa Il nuovo presidente
della Bulgaria sarà eletto al secondo turno delle presidenziali nel Paese, fissato
per domenica 30 ottobre. La conferma arriva al 52,7% dei voti scrutinati, che vedono
in testa con il 39,6% dei voti l’imprenditore, Rossen Plevneliev, sostenuto dal governo
conservatore del premier, Boyko Borissov. Non avendo ottenuto il 50% dei voti, Plevneliev
andrà al ballottaggio contro il candidato socialista, l’eurodeputato Ivaylo Kalfin,
che ha ottenuto il 29,7% delle preferenze. Bassa l’affluenza alle urne, intorno al
42%. Il primo turno delle elezioni, ieri, si è svolto sotto stretta osservazione per
pericolo di brogli.
Elezioni politiche in Svizzera: destra nazionalista
in calo Calo dei consensi alle urne per il partito nazionalista elvetico (Udc/Svp)
alle politiche di ieri in Svizzera. La formazione è nota per le sue campagne anti-immigrazione
e antieuropee. Secondo i dati parziali, l’Udc/Svp rimane il primo partito del Paese
con il 26% dei voti, mentre il Partito socialista si conferma al secondo posto con
il 18% dei voti, anch’esso in lieve calo. Netta crescita, invece, per le due giovani
formazioni di centro: i Verdi liberali e il Partito borghese democratico.
Grecia:
prosegue l’ondata di scioperi, sindacati sul piede di guerra Continuerà anche
questa settimana l’ondata di scioperi in corso in Grecia indetta dai sindacati nonostante
il varo dell’ultimo provvedimento anti-austerity. A incrociare le braccia i settori
del trasporto pubblico, della scuola e dei beni di consumo. Proseguirà fino a domattina,
inoltre, la protesta dei lavoratori marittimi, mentre gli avvocati annunciano due
nuovi sciopero di 48 ore. Nel frattempo, i dipendenti della nettezza urbana di Atene
hanno interrotto la loro protesta e hanno ripreso la raccolta di rifiuti nella capitale.
Australia:
la visita di Elisabetta II agli alluvionati del Queensland La regina Elisabetta,
tuttora capo di Stato dell’Australia, durante la sua seconda visita nel Paese (la
prima risaliva a poco dopo la sua elezione, quasi 60 anni fa) ha voluto rendere omaggio
alla popolazione di Brisbane, nel Queensland, piegata dalle alluvioni dell’inizio
dell’anno. Il suo viaggio si concluderà a Melbourne con la riunione dei capi di governo
dei 54 Paesi del Commonwealth. (Panoramica internazionale a cura di Roberta Barbi
e Giovanni Cossu)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana
Anno LV no. 297