Cattolici pakistani: bisogna partire dalla scuola per costruire una nuova società
Dal 31 ottobre al 6 novembre la Chiesa cattolica pakistana celebrerà la “Settimana
dell’Istruzione”, per sottolineare l’importanza dello sviluppo sociale, economico
e umano della minoranza cristiana attraverso la scuola, di ogni ordine e grado. In
concomitanza con i giorni dedicati all’istruzione, i cattolici festeggiano anche la
“Settimana della gioia nel donare”, istituita dalle organizzazioni pro-diritti umani
Masihi Foundation e Life for All. Gli attivisti e i promotori ricordano che offrire
parte del proprio benessere ai meno fortunati è parte dello spirito di carità cristiano,
oltre che la via per rafforzare solidarietà e rispetto fra i cittadini. L'agenzia
AsiaNews da tempo sottolinea l’importanza dell’educazione quale fattore di riscatto
e di crescita per il Pakistan, tanto da dedicare alla scuola e all’istruzione un dossier
approfondito. In una nota ufficiale, la diocesi di Islamabad/Rawalpindi conferma che
“l’istruzione è molto importante per l’affermazione individuale nella vita”, oltre
che “il fondamento della società” moderna in un’ottica di benessere economico, stabilità
politica e prosperità sociale. Per questo il governo, prosegue, deve prestare “molta
attenzione” all’istruzione e garantire sostegno economico e morale “per tutta la nazione”.
A 25 milioni di bambini in Pakistan – su un totale di circa 180 milioni di abitanti
– è negato il diritto allo studio; il 30% della popolazione vive in condizioni di
“estrema” povertà educativa. Nelle aree rurali solo una ragazza su tre frequenta una
scuola e due persone su tre, di età compresa fra 6 e 16 anni, è analfabeta. Circa
il 30% dei bambini studia negli istituti privati, il 6% nelle madrassa – le scuole
coraniche, dove la maggior parte del tempo è dedicata all’apprendimento del libro
sacro dei musulmani – ma il dato potrebbe essere di molto superiore, soprattutto nelle
zone remote. Il vescovo della diocesi della capitale pakistana sottolinea che l’educazione
scolastica “è uno dei fattori più importanti” nella formazione di una persona ed è
“diritto di tutti” riceverla. Al termine della settimana, conclude il vescovo, si
terrà “un incontro speciale di preghiera” nella locale chiesa cattolica. (R.P.)