2011-10-22 16:46:53

Elezioni in Tunisia: le prime del dopo Ben Ali


In Tunisia, domani, i cittadini saranno chiamati al voto per le elezioni legislative, le prime dopo la “Rivoluzione dei gelsomini” che ha provocato la caduta del presidente Ben Ali. A descrivere il clima che ha caratterizzato la campagna elettorale, nell’intervista di Davide Maggiore è Tommaso Caprioglio, analista giuridico della missione di osservazione dell’Unione Europea, presente nel Paese da settembre:RealAudioMP3

R. - Attualmente, la situazione è assolutamente tranquilla. Io credo che ci sia nel Paese molto attesa e anche molta serenità. Ogni tanto sui giornali, anche sui social network, ci sono delle impennate in cui parte della popolazione si sente più spaventata per qualche messaggio che non viene compreso. Generalmente, però, credo sia più che altro ansiosa di poter manifestare liberamente e democraticamente il suo voto. Ritengo che l’esempio della Tunisia potrebbe essere fondamentale per guidare anche tutti gli altri Paesi della “primavera araba”.

D. - Quali sono i compiti della missione dell’Unione Europea, la più numerosa tra quelle presenti in Tunisia?

R. - I nostri compiti sono, per l'appunto, quelli di seguire tutto il processo elettorale e non unicamente il giorno dello scrutinio. Noi qui siamo in qualità di osservatori e non stiamo facendo dell’assistenza tecnica: alla fine della nostra missione, quindi, faremo sicuramente delle raccomandazioni alla Commissione elettorale per i prossimi scrutini.

D. - Quali sono le possibili difficoltà tecniche da prendere in considerazione in un contesto come questo?

R. - Sicuramente, qui in Tunisia, la caratteristica principale è il grande numero di liste presenti, ma in un panorama come quella di una rivoluzione è alquanto comune. Anche perché il voto è col sistema proporzionale e quindi è come se stessimo per vivere 27 elezioni, circoscrizione per circoscrizione in Tunisia, e 6 elezioni differenti dell’estero. E' un panorama molto complesso e per la prima volta le autorità stanno organizzando delle vere elezioni. La Commissione elettorale esiste solamente dal mese di maggio: i giudici elettorali non avevano mai operato in questa veste. Tutti gli attori, tutti gli interlocutori si trovano veramente per la prima volta davanti ad una grande sfida.







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