In Tunisia, domani, i cittadini saranno chiamati al voto per le elezioni legislative,
le prime dopo la “Rivoluzione dei gelsomini” che ha provocato la caduta del presidente
Ben Ali. A descrivere il clima che ha caratterizzato la campagna elettorale, nell’intervista
di Davide Maggiore è Tommaso Caprioglio, analista giuridico della missione
di osservazione dell’Unione Europea, presente nel Paese da settembre:
R. - Attualmente,
la situazione è assolutamente tranquilla. Io credo che ci sia nel Paese molto attesa
e anche molta serenità. Ogni tanto sui giornali, anche sui social network, ci sono
delle impennate in cui parte della popolazione si sente più spaventata per qualche
messaggio che non viene compreso. Generalmente, però, credo sia più che altro ansiosa
di poter manifestare liberamente e democraticamente il suo voto. Ritengo che l’esempio
della Tunisia potrebbe essere fondamentale per guidare anche tutti gli altri Paesi
della “primavera araba”.
D. - Quali sono i compiti della missione dell’Unione
Europea, la più numerosa tra quelle presenti in Tunisia?
R. - I nostri
compiti sono, per l'appunto, quelli di seguire tutto il processo elettorale e non
unicamente il giorno dello scrutinio. Noi qui siamo in qualità di osservatori e non
stiamo facendo dell’assistenza tecnica: alla fine della nostra missione, quindi, faremo
sicuramente delle raccomandazioni alla Commissione elettorale per i prossimi scrutini.
D. - Quali sono le possibili difficoltà tecniche da prendere in considerazione
in un contesto come questo?
R. - Sicuramente, qui in Tunisia, la caratteristica
principale è il grande numero di liste presenti, ma in un panorama come quella di
una rivoluzione è alquanto comune. Anche perché il voto è col sistema proporzionale
e quindi è come se stessimo per vivere 27 elezioni, circoscrizione per circoscrizione
in Tunisia, e 6 elezioni differenti dell’estero. E' un panorama molto complesso e
per la prima volta le autorità stanno organizzando delle vere elezioni. La Commissione
elettorale esiste solamente dal mese di maggio: i giudici elettorali non avevano mai
operato in questa veste. Tutti gli attori, tutti gli interlocutori si trovano veramente
per la prima volta davanti ad una grande sfida.