Violenti scontri ieri ad Atene con un morto, mentre governo vota la nuova austerity
Un morto, per infarto, e una cinquantina di feriti è il bilancio dei violenti scontri
di piazza, ieri ad Atene, nell'ambito dello sciopero contro le ultime e più rigide
misure di austerity approvate in serata dal parlamento greco, al fine di ottenere
gli aiuti internazionali per salvare il Paese dalla bancarotta. Questa notte si è
concluso il grande sciopero generale di 48 ore indetto dai maggiori sindacati greci
- Adedy e Gsee – ma oggi ci sono nuovo agitazioni: i lavoratori del settore della
raccolta dei rifiuti urbani si asterranno dal lavoro per tutta la giornata. Sulla
crisi greca, il servizio di Fausta Speranza:
Il disegno
di legge per le nuove misure di austerity è stato approvato con 154
voti a favore e 144 contrari su 298 votanti. Tutti i deputati del Pasok, il partito
di maggioranza guidato dal premier Georges Papandreu, hanno dato il loro assenso compresa
Louka Katseli, che ha votato contro un solo articolo ed è stata espulsa dal partito.
L’articolo in questione è l’articolo 37 che modifica il contratto di lavoro collettivo.
Le nuove misure, che prevedono anche il taglio di 30 mila posti di lavoro statali,
servono ad assicurarsi la seconda tranche di aiuti previsti da UE e
FMI nell'ultimo pacchetto da 10 miliardi. Da Berlino, sembra trapelare
l’intenzione della cancelliera, Angela Merkel, di ipotizzare un taglio del debito
greco anche più consistente di quanto indicato fino ad ora. La leader tedesca spiega
che “ci si avvicina al momento in cui il debito non è più sostenibile con una riduzione
del 21%”. C’è poi commento che arriva da Washington: il presidente della Fed, Ben
Bernanke, parla di impatto sull'economia americana della crisi della Grecia e dell'Europa.
La
Commissione europea chiede a Italia “forti misure per crescita” La Commissione
Ue “prende nota dello slittamento del decreto sviluppo in Italia e chiede al governo
di Roma di finalizzare con la massima urgenza forti misure per la crescita”: lo ha
detto il portavoce del commissario Ue agli Affari economici, Olli Rehn. Intanto,
da parte sua, David Riley, managing director dell’agenzia di rating Fitch, afferma:
“Crediamo fermamente che Italia e Spagna siano Paesi solvibili, ma potenzialmente
illiquidi per quanto riguarda il mercato dei titoli di Stato dove si finanziano”.
Vertice
Ue domenica sul debito sovrano: la sfida governance in area euro L'Europa muove
“con decisione verso la governance economica nell'area euro”, a seguito della
crisi del debito che ha mostrato criticità “nell'unione monetaria”. È quanto ha detto
a Seul il premier francese, Francois Fillon, prima tappa di una missione in Asia a
ridosso del G20 di Cannes, fissato per gli inizi di novembre. Fillon, che domani sarà
in Giappone, ha aggiunto, intervenendo alla Camera di commercio franco-coreana, che
l’Europa è “di fronte a una nuova sfida” alla vigilia del vertice Ue di domenica prossima
sul debito sovrano.
Manifestazioni in Siria: “Dopo Gheddafi, morte a Assad” L'uccisione
del dittatore libico, Muammar Gheddafi, è al centro delle manifestazioni in Siria
dopo la preghiera del venerdì, nelle quali si torna a chiedere la rimozione del presidente,
Bashar Assad. Lo riferiscono attivisti e residenti. "Gheddafi è finito. Ora è il tuo
turno, Bashar Assad!", gridavano i dimostranti nella città di Maaret al-Numaan, nelle
provincia nordorientale di Idlib. Nelle ultime 24 ore, almeno 15 persone sono rimaste
uccise in Siria secondo quanto riferito dagli attivisti antiregime, che stilano un
bilancio totale, aggiornato ad oggi, di 3.568 morti accertati, per lo più civili,
dall'inizio delle proteste nel marzo scorso. L'agenzia ufficiale Sana dal canto suo
riferisce dell'uccisione di tre soldati governativi ieri. Molte delle uccisioni sono
avvenute ieri e soprattutto nella regione di Homs, confinante col Libano; in quella
meridionale di Daraa a ridosso della frontiera con la Giordania; a Hama nel centro,
ad Aleppo nel nord, a Idlib nel nordovest e a Dumayr, sobborgo di Damasco. Due soldati
semplici, presunti disertori, sono stati uccisi a Zamalka, nei pressi della capitale,
e nel cuore stesso di Damasco, a Midan. Citata dalla tv panaraba al Jazira, che mostra
in diretta tramite Skype un mega raduno di protesta a Homs, la fonte precisa che i
tre civili sono stati uccisi a Bab Sbaa, quartiere della terza città siriana epicentro
della rivolta.
Hillary Clinton chiede a Islamabad seria collaborazione contro
i talebani "Dal Pakistan ci aspettiamo misure forti per negare rifugio agli
insorti afghani". È la richiesta del segretario di Stato americano, Hillary Clinton,
nella due giorni di incontri con i vertici civili e militari a Islamabad. Il ministro
degli Esteri pakistano, Rabbani Khar, respinge le accuse affermando che “nessuna istituzione
pakistana offre rifugio ai militanti afghani” nelle zone di confine nordoccidentale.
La visita è dedicata ad affrontare le differenze sorte tra Islamabad e Washington
sulla lotta al terrorismo. Intanto, la situazione nel nordovest del Pakistan, al confine
con l’Afghanistan, rimane incandescente: ai 37 morti di ieri negli scontri tra l'esercito
e militanti islamici, si aggiungono oggi altri due miliziani filogovernativi, uccisi
durante un attacco di talebani alla casa di un leader tribale. Nella stessa zona,
una scuola elementare governativa è stata distrutta dai militanti islamici che vogliono
imporre le “madrasse”, le scuole per l’istruzione coranica.
Rimane alta
la tensione nel nord del Kosovo Appelli alla calma nel nord del Kosovo sono
venuti oggi dalle autorità serbe e kosovare albanesi, preoccupate per possibili scontri
che rischiano di far precipitare la situazione. Ieri, i militari della Kfor, appoggiati
dal personale Eulex, sono entrati nel nord del Kosovo, regione a larga maggioranza
serba, per rimuovere i blocchi stradali eretti dalla popolazione serba locale. Oggi,
la Nato torna a chiedere la rimozione degli sbarramenti che erano stati innalzati
per protesta contro la presa di controllo di due posti alla frontiera con la Serbia,
da parte di poliziotti e doganieri kosovari albanesi. Almeno 22 serbi e otto militari
della Nato sono rimasti feriti durante la rimozione della barricata a Jagnjenica.
I soldati hanno preso il controllo del posto di Brnjak e delle strade adiacenti. Centinaia
di serbi restano tuttora a presidio delle barricate ancora in piedi. A conferma del
clima che regna in Kosovo, ieri un albanese, a causa di una disputa di proprietà,
ha ucciso un serbo e ne ha feriti altri due in una sparatoria presso Pec, nell'ovest
del Paese.
Usa, repubblicani respingono il piano di Obama per il lavoro Il
Senato americano ha respinto un provvedimento del piano per il lavoro del presidente,
Barack Obama. La misura prevedeva maggiori tasse a carico dei ricchi per favorire
la creazione di 400 mila posti di lavoro per insegnanti, vigili del fuoco, poliziotti
e volontari del pronto soccorso. I senatori repubblicani si sono opposti bloccando
il provvedimento.
La regina Elisabetta in Australia: sviluppo Paese e coraggio
della popolazione La regina Elisabetta II ha iniziato la seconda giornata della
sua visita in Australia, di cui è tuttora capo di Stato, ricevendo nella residenza
del governatore prima la premier laburista, Julia Gillard, e quindi il leader dell'opposizione,
Tony Abbott. Come richiede il protocollo, i suoi colloqui con i leader politici rimangono
confidenziali. Nella sala grande del parlamento di Canberra, la regina ha tenuto il
solo discorso pubblico nella capitale, rendendo omaggio al “coraggio e alla determinazione”
mostrati dagli australiani durante i disastri naturali di quest'anno”. Ha anche detto
di aver visto l'Australia “crescere e svilupparsi ad un ritmo straordinario” dalla
sua prima visita quasi 60 anni fa, poco dopo la sua incoronazione. “Questo Paese ha
compiuto sorprendenti progressi economicamente, in campo sociale, scientifico e industriale
e soprattutto nella fiducia in se”'. Ieri, la regina con il principe Filippo aveva
visitato il festival dei fiori Floriade, raggiunto in barca sul lago Burley Griffin,
mentre migliaia di sudditi entusiasti si accalcavano lungo le sponde. La prossima
tappa sarà Brisbane, con un ricevimento per le persone colpite dalle alluvioni e dai
cicloni della scorsa estate, quindi il 28 Melbourne, e infine Perth per il principale
impegno della visita: la riunione dei capi di governo dei 54 Paesi del Commonwealth.
(Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza e Giovanni Cossu)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 294