Nota della Sala Stampa vaticana: la Santa Sede e la Libia dopo la morte del colonnello
Gheddafi
“La notizia della morte del colonnello Muhammar Gheddafi chiude la troppo lunga e
tragica fase della lotta sanguinosa per l’abbattimento di un regime duro e oppressivo“:
è quanto sottolinea una nota della Sala Stampa della Santa Sede diffusa nella serata
di ieri.
“Questa vicenda drammatica – afferma il testo - obbliga ancora una
volta alla riflessione sul prezzo di sofferenza umana immensa che accompagna l’affermazione
e il crollo di ogni sistema che non sia fondato sul rispetto e la dignità della persona,
ma sulla prevalente affermazione del potere. Ci si deve dunque ora augurare che, risparmiando
al popolo libico ulteriori violenze dovute a spirito di rivalsa o di vendetta, i nuovi
governanti possano intraprendere al più presto la necessaria opera di pacificazione
e di ricostruzione, con uno spirito di inclusione, sulla base della giustizia e del
diritto; e che la comunità internazionale sia impegnata nell’aiutare generosamente
la riedificazione del Paese. Per parte sua, la piccola comunità cattolica continuerà
ad offrire la sua testimonianza e il suo servizio disinteressato in particolare nel
campo caritativo e sanitario, e la Santa Sede si impegnerà in favore del popolo libico,
con gli strumenti a sua disposizione nel campo delle relazioni internazionali, nello
spirito della promozione della giustizia e di pace“.
La nota vaticana ricorda
quindi “che è prassi costante della Santa Sede, nello stabilire relazioni diplomatiche,
riconoscere gli Stati e non i Governi. Pertanto la Santa Sede non ha proceduto ad
un formale riconoscimento del Consiglio Nazionale di Transizione (CNT) come governo
della Libia. Atteso che il CNT si è ormai insediato in modo effettivo come Governo
a Tripoli, la Santa Sede lo considera il legittimo rappresentante del Popolo libico,
conformemente al diritto internazionale“.
“La Santa Sede – riferisce la nota
- ha già avuto diversi contatti con le nuove autorità della Libia. In primo luogo
la Segreteria di Stato, che ha la responsabilità per i rapporti diplomatici della
Santa Sede, ha avuto contatti con l’Ambasciata libica presso la Santa Sede, in seguito
al cambiamento politico a Tripoli. Durante la sua recente partecipazione all’Assemblea
Generale delle Nazioni Unite, il segretario per i Rapporti con gli Stati, mons. Dominique
Mamberti, ha avuto l’opportunità di avere un colloquio con il rappresentante permanente
della Libia presso l’ONU, Abdurrahman M. Shalgham. E più recentemente il nunzio apostolico
in Libia, mons. Tommaso Caputo, che è residente a Malta, si è recato a Tripoli per
una visita di tre giorni (dal 2 al 4 ottobre) durante i quali ha incontrato il primo
ministro del CNT, il dott. Mahmoud Jibril. Mons. Caputo è stato ricevuto anche presso
il Ministero per gli Affari Esteri“.
“In occasione di questi diversi incontri
– prosegue la Sala Stampa vaticana - è stata sottolineata da entrambe le parti l’importanza
delle relazioni diplomatiche fra la Santa Sede e la Libia. La Santa Sede ha avuto
l’opportunità di rinnovare il suo appoggio per il popolo libico e il suo sostegno
alla transizione. La Santa Sede ha augurato alle nuove autorità ogni successo nella
ricostruzione del Paese. Da parte loro i responsabili della nuova Libia – conclude
la nota - hanno comunicato l’apprezzamento per gli appelli umanitari del Santo Padre
e per l’impegno della Chiesa in Libia, soprattutto tramite il servizio negli ospedali
o altri centri di assistenza di 13 comunità di religiose (6 in Tripolitania e 7 in
Cirenaica)“.