L'Accademia di Santa Cecilia apre la sua Stagione con Liszt e Mahler
Doppia inaugurazione per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia: questa sera la Stagione
da Camera si apre nel nome di Franz Liszt con il pianista Michele Campanella che lo
celebra proprio il giorno che precede la ricorrenza del bicentenario della nascita,
avvenuta il 22 ottobre 1811. La Stagione Sinfonica si inaugura domani con la grandiosa
“Sinfonia dei Mille” di Gustav Mahler, omaggio per il centenario della morte del compositore.
Un affresco dalle sonorità solenni e di complessa profondità spirituale che sarà diretto
da Antonio Pappano alla guida dei complessi artistici dell’Accademia, cui si aggiunge
il China National Chorus. Il servizio di Luca Pellegrini:
Non sono
Mille, ma le proporzioni della famosa Ottava Sinfonia di Mahler - così com’è conosciuta
- sono enormi e spettacolari: un grandioso organico orchestrale, come solo Mahler
sa mettere insieme: tre cori, tra cui uno di voci bianche, e ben otto voci soliste.
Il lavoro debuttò nel 1910 al Palazzo delle Esposizioni di Monaco, diventando non
soltanto un avvenimento memorabile per la cultura europea dell’epoca, ma un punto
di riferimento irrinunciabile per tutto il tardo-romanticismo musicale tedesco, per
l’esemplarità del respiro mahleriano, la profondità spirituale che anima tutta la
Sinfonia, nella sua divisione in due parti – le suggestioni del Veni Creator Spiritus
nella prima e il finale del Faust goethiano nella seconda – capace di mostrare la
condizione dell’esistenza umana, sospesa tra redenzione e peccato. Antonio
Pappano la dirige con entusiasmo irrefrenabile e grande conoscenza del
compositore boemo, anche se confessa che, in gioventù, è stato necessario molto tempo
perché prendesse il coraggio di avvicinare le sue pagine.
D. - Maestro,
oggi, dopo aver studiato e diretto tutto il Mahler delle Sinfonie, che cosa conosce
dell’animo del compositore?
R. - Mahler era un direttore d’orchestra,
un capo di un teatro ed aveva la conoscenza dell’essere umano e questo dà - credo
- la sua capacità di capire veramente quello che è sotto la superficie dell’essere
umano: va sempre scavando i segreti, anche cose brutte e cose amare, per cercare di
trionfare, di vincere, di sopravvivere…. E’ una cosa che mostra la problematica di
vivere in questo mondo, però mostra anche che con grinta, con persistenza si può vivere
e si può essere vittoriosi.
D. - La Sinfonia dei Mille è stata scritta
in prossimità della morte, ma nelle sue tensioni spirituali, approda alla luce…
R.
- L’ispirazione per questa sinfonia è arrivata come un colpo di fulmine e l’ha scritta
molto velocemente. Sempre nell’arte tedesca si deve mostrare la dualità, il contrario,
per poi uscirne: la malattia dell’essere umano, la mancanza di spiritualità, la donna
che è peccatrice e l’uomo che è sempre guerriero… Questa lotta interna dell’essere
umano, col positivo e il negato, è una cosa molto interessante nell’arte. (mg)