Benedetto XVI all'ambasciatore dei Paesi Bassi: né calcoli o interessi, la forza della
Chiesa sta nella fede in Cristo
La forza disarmata dei princìpi che scaturiscono dalla sua fede in Cristo. Poggia
su questa base l’autorevolezza della Chiesa in ambito internazionale. Benedetto XVI
lo ha riaffermato nell’udienza al nuovo ambasciatore dei Paesi Bassi presso la Santa
Sede, Joseph Weterings, ricevuto stamattina in Vaticano per la presentazione delle
Lettere credenziali. Il Papa ha apprezzato gli sforzi delle autorità olandesi in difesa
della libertà di credo, minacciata – ha detto – da una diffusa mentalità antireligiosa
anche in nazioni dove essa è tutelata dalle leggi. Il servizio di Alessandro De
Carolis:
Libera dai
calcoli legati alla conquista del consenso elettorale o dalle sudditanze che il denaro
crea nelle relazioni fra Stati poveri e Stati ricchi. L’influenza che la Santa Sede
esercita nel mondo vola più alto, sulle ali del messaggio del Vangelo e dei valori
cristiani, calati dovunque nel vissuto dell’umanità, specie di quella più debole.
La Chiesa ha vissuto e vive così la sua missione, anche se qualcuno per debolezza
ogni tanto la tradisce. Con vigore e la consueta trasparenza, il Papa sceglie di impostare
il suo discorso al nuovo ambasciatore olandese accreditato in Vaticano partendo da
una constatazione spesso sottolineata in queste circostanze. “La Santa Sede – afferma
– non è una potenza economica o militare”. E spiega:
“Its contribution
to international diplomacy… Il suo contributo alla diplomazia internazionale
è costituito in gran parte nell’articolazione di quei principi etici che dovrebbero
sostenere l’ordine sociale e politico e nel richiamare l’attenzione sulla necessità
di intervenire per rimediare alle violazioni di tali principi (…) Di qui, il dialogo
diplomatico che impegna la Santa Sede viene condotto né in modo confessionale né per
ragioni pragmatiche, ma sulla base dei principi universalmente applicabili, reali
tanto quanto lo sono gli elementi fisici dell'ambiente naturale”.
Quella
della Chiesa, e in particolare della Santa Sede – prosegue Benedetto XVI – è la voce
forte di chi non può farsi udire perché indifeso, povero, ammalato, anziano, in minoranza
o perché semplicemente non è ancora nato. “La Chiesa – incalza – cerca sempre di promuovere
la giustizia naturale come è suo diritto e dovere di fare”. Quindi, con schiettezza,
aggiunge:
“While recognizing with humility… Pur
riconoscendo con umiltà che i suoi stessi membri non sono sempre all'altezza degli
elevati standard morali che essa propone, la Chiesa non può far altro che continuare
a esortare tutte le persone, inclusi i suoi stessi membri, a cercare di fare tutto
ciò che è in accordo con la giustizia e la retta ragione e a opporsi a ciò che è loro
contrario”.
Spostando l’asse del discorso ai Paesi Bassi, Benedetto
XVI sottolinea con interesse un passaggio del discorso del diplomatico olandese, che
poco prima aveva parlato della necessità di promuovere la pace globale attraverso
la risoluzione dei conflitti e di opporsi alla proliferazione delle armi di distruzione
di massa. E apprezzamento suscita nel Papa anche il l'accento dell'ambasciatore “alla
necessità di difendere la dignità umana”. Riferendosi al contrasto messo in campo
dal governo olandese nei confronti dell’abuso di droga e della prostituzione, il Pontefice
osserva che “la libertà degli individui di compiere le proprie scelte”, sempre sostenuta
dall’Olanda, venga bilanciata dalla presa di coscienza per cui tali scelte non devono
“nuocere a se stessi o agli altri” per il “bene della società”. E un altro motivo
di conforto Benedetto XVI lo individua nelle intenzioni del governo olandese “di promuovere
la libertà di religione”:
“As you know, is a matter… Come
sapete, è una questione di particolare interesse per la Santa Sede in questo momento.
È minacciata non solo da vincoli di legge in alcune parti del mondo, ma da una mentalità
anti-religiosa all'interno di molte società, anche in quelle in cui la libertà di
religione gode della protezione del diritto. È quindi vivamente auspicabile che il
suo governo vigili in modo che la libertà di religione e la libertà di culto continueranno
a essere tutelate e promosse, sia in patria che all'estero”.