2011-10-20 14:11:37

Kosovo: la Kfor interviene al confine con la Serbia


La missione internazionale in Kosovo, la Kfor, è intervenuta all’alba al confine con la Serbia per la rimozione delle barricate e dei blocchi stradali messi in atto negli ultimi mesi proprio dai serbi. Non sono segnalati scontri di rilievo, ma almeno 8 militari Nato sono rimasti feriti nell’operazione. La Kfor ha, quindi, preso il controllo dei posti di frontiera di Brnjak e Jarinje. Ma perché proprio ora l’azione della missione internazionale nel nord del Kosovo? Giada Aquilino lo ha chiesto a Luka Zanoni, direttore responsabile della testata web "Osservatorio Balcani e Caucaso":RealAudioMP3

R. – Era annunciata in un certo senso. Era stato posto un termine, qualche giorno fa; sarebbe dovuto scadere ieri, poi era stato prorogato di 24 ore pensando che in una seduta congiunta con i quattro sindaci delle municipalità del Nord del Kosovo più i rappresentanti Kfor si sarebbe trovata un’intesa. L’intesa non è stata trovata e la Kfor ha sostanzialmente tenuto fede alla sua posizione iniziale: togliere le barricate. Perché adesso? Probabilmente c’è un motivo anche molto pratico: la Kfor sta trasportando personale – doganieri, probabilmente anche rappresentanti Eulex – con elicotteri e questa è un’operazione molto costosa. Oltretutto, si avvicina il periodo invernale e quindi sarà ancora meno possibile effettuare tali viaggi.

D. – Sono ormai mesi che al confine tra Serbia e Kosovo è tornata alta la tensione. Ci sono rischi per la sicurezza?

R. – I rischi per la sicurezza possono essere quotidiani: anche oggi la Kfor ha sparato lacrimogeni, ha utilizzato spray al peperoncino, settimane fa ha utilizzato pallottole di gomma … Diciamo che le tensioni sono quotidiane, soprattutto per chi vive in quelle zone. Ormai è da luglio che c’è questa escalation, da quando c’erano stati la diatriba sul riconoscimento dei bolli doganali e il tentativo di occupazione dei posti di frontiera da parte del governo di Pristina. La cosa interessante, secondo me, è che il Kosovo inizia a diventare un elemento importante per la campagna elettorale che, in qualche modo, è già iniziata. La Serbia infatti avrà le elezioni nella primavera del 2012 e i partiti politici si stanno già posizionando.

D. – Tra l’altro, l’Unione Europea ha fatto timide aperture per un avvicinamento della Serbia ma a patto che migliorino i rapporti con il Kosovo …

R. – Certo, questa è la condizione che è stata posta. La Serbia è stata “ricompensata” per il lavoro svolto con il Tribunale internazionale dell’Aja per i crimini nella ex-Jugoslavia, consegnando gli ultimi latitanti: ne ha consegnati 46; l’ultimo era Goran Hadžić, ma prima ancora il più noto era stato Ratko Mladic. Per potere avere una data concreta per l’avvio dei negoziati con l’Unione Europea, la Commissione auspica un dialogo, un ritorno alle trattative e ai tavoli negoziali che già c’erano stati – ricordiamolo – tra Pristina e Belgrado. (gf)







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