Nicaragua: minacciato di morte il vescovo di Matagalpa. Vi sono altri precedenti
Dopo l'assassinio di un parroco e le intimidazioni ad altri due sacerdoti anche il
vescovo di Matagalpa, mons. Rolando Álvarez, ha ricevuto lunedì scorso minacce di
morte per telefono. Il presule riferisce all’agenzia Zenit che queste minacce sono
dovute alla missione profetica che i vescovi della Conferenza episcopale del Nicaragua
realizzano alla luce del Vangelo. La sua denuncia si aggiunge a quella dei sacerdoti
Edwin Román Calderón e Gerardo José Rodríguez Pérez, che hanno detto di aver ricevuto
minacce anonime. Per queste intimidazioni, la polizia nazionale ha arrestato sabato
e liberato, per assenza di un'accusa formale, Alberto Leonel Conde, fratello del vicario
della cattedrale di Managua, Bismarck Conde. Alberto Conde ha confessato di essere
l'autore delle minacce contro almeno quattro sacerdoti. Il presbitero Edwin Román,
che conosce Alberto Conde, ha respinto la versione della polizia. Secondo il sacerdote,
le autorità hanno presentato Conde come l'autore delle minacce per “sviare” l'attenzione
sulla lettera pastorale divulgata giorni fa dalla Conferenza episcopale del Nicaragua.
Nel documento, i vescovi esortano la popolazione a votare in libertà per un candidato
che “rispetti la Costituzione”. Infatti, il presidente Daniel Ortega aspira a essere
rieletto nonostante una norma costituzionale contraria, norma dichiarata inapplicabile
dai magistrati della Suprema Corte di Giustizia, favorevoli a Ortega. Il segretario
generale della Conferenza episcopale, mons. René Sándigo, ha ammesso che in Nicaragua
i vescovi “corrono il rischio” di essere oggetto di intimidazioni e perfino repressi
“in modo aperto o velato da quanti si sentono messi in discussione”. (G.C.)