Hong Kong: il cardinale Zen in sciopero della fame per la libertà di educazione nelle
scuole
Il cardinale Joseph Zen ha iniziato stamane uno sciopero della fame a sostegno del
diritto dei cattolici alla libertà di educazione. Il digiuno per almeno tre giorni
è per “sottolineare l’ingiusta sentenza della Corte suprema contro la diocesi, che
rischia di distruggere l’educazione cattolica nel territorio”. Il 14 ottobre scorso
la Corte suprema di Hong Kong ha rigettato il ricordo della diocesi contro la necessità
di introdurre nella gestione della scuole un comitato organizzativo che valuti il
progetto educativo della scuola. A tale comitato - riferisce l'agenzia AsiaNews -
partecipano oltre a genitori e studenti, anche personalità al di fuori del mondo della
scuola – precettati dal governo – che rischiano di deviare la proposta educativa delle
scuole libere. Il cardinale Zen si è sempre opposto a questa riforma e ad altre, che
risentono del tentativo di Pechino di voler controllare il sistema scolastico di Hong
Kong. Per contestare questa riforma “ingiusta”, il vescovo emerito di Hong Kong ha
deciso di fare tre giorni di digiuno in cui non mangerà niente, ma assumerà solo acqua
e farà la comunione. “Voglio sottolineare – ha detto ad AsiaNews - la decisione errata
della Corte suprema, una grande ingiustizia verso la Chiesa e il territorio di Hong
Kong, che rischia di distruggere il sistema educativo del territorio, considerato
uno dei migliori della regione, di alta qualità ed efficienza”. Per il suo digiuno,
il cardinale Zen sta ricevendo la solidarietà di molte personalità del territorio.
Contro la decisione della Corte suprema si sono espressi anche i responsabili delle
comunità anglicane e metodiste, anch’essi preoccupati per l’interferenza del governo
(e della Cina) nella proposta educativa cristiana. Proprio in occasione del suo digiuno,
su internet sono apparsi alcuni blog che rivelano l’ammontare di tante donazioni ricevute
dal cardinale Zen in questi anni. La somma si aggira sui 3 milioni di dollari di Hong
Kong all’anno (circa 300mila euro). Le donazioni sarebbero state effettuate dal magnate
Jimmy Lai, un convertito al cattolicesimo e sostenitore della democrazia a Hong Kong
e in Cina. Le rivelazioni non accusano nessuno, ma gettano il sospetto che il cardinale
Zen abbia intascato tutti questi soldi per sé o per sostenere il movimento democratico
in direzione anti-Cina. In una conferenza stampa il porporato ha risposto di usare
i soldi delle donazioni per sostenere borse di studio per studenti cattolici cinesi;
aiuto a vescovi ufficiali e sotterranei della Cina; sostegno a diocesi colpite da
disastri naturali (tsunami, terremoti, alluvioni); traduzioni in cinese dei documenti
e testi teologici della Chiesa. (R.P.)