Filippine: l'omicidio di padre Tentorio su commissione, opera di killer professionisti
L’omicidio di padre Fausto Tentorio, è stato commissionato e compiuto da killer professionisti.
E’ quanto affermano le autorità di polizia, responsabili delle indagini sul delitto.
Come l’agenzia Fides apprende da fonti locali, dopo i rilievi della polizia scientifica
e conclusa l’autopsia, gli inquirenti hanno concluso che, dalle modalità, dalle armi
di precisione e dalle munizioni utilizzate, “si deduce che l’omicidio è stato opera
di criminali professionisti, killer di un certo livello, e non di delinquenti improvvisati”.
Tali conclusioni, notano fonti di Fides nelle Filippine, confermano la tesi – suggerita
dai missionari e da quanti conoscevano padre Tentorio – che si tratti di un omicidio
volontario, commissionato da qualcuno che voleva eliminare un “nemico”, un personaggio
che, evidentemente, aveva ricevuto informazioni scottanti o aveva toccato interessi
economici di altissimo livello. La lente di ingrandimento delle indagini si sposterà
sui gruppi paramilitari che operano a Mindanao, spesso assoldati da ricchi imprenditori,
da leader di clan o da politici che creano i loro “potentati”. Per mons. Jose Cabantan,
vescovo di Malaybalay e presidente della Commissione episcopale per i popoli indigeni
a Mindanao "la presenza e la responsabilità di killer di alto profilo ci fa pensare
a un piano ben organizzato per uccidere padre Fausto. Le questioni aperte sono tante.
Il missionario lavorava per i diritti degli indigeni e per la difesa dell’ambiente.
Bisognerà continuare le indagini in questa direzione, per capire a chi desse fastidio”.
Mons. Cabantan informa l'agenzia Fides che, di recente, il missionario aveva espresso
il suo dissenso verso il progetto di costruzione di una grande diga, per la centrale
idroelettrica “Pulangui V”, la più grande di Mindanao, con una potenza di 300 Megawatt,
per le province di Bukidnon e Cotabato. Secondo leader della società civile e indigeni,
la diga sommergerà cimiteri, luoghi sacri, terreni agricoli e di caccia delle tribù
Maguindanaon e Manobo (per cui padre Tentorio lavorava), cancellando per sempre l’identità,
la cultura e lo stile di vita di 1 milione di indigeni suddivisi in 27 comunità. Intanto
la salma del missionario del Pime è vegliata ininterrottamente da parenti, amici,
fedeli, gente dei villaggi vicini, soprattutto da moltissimi tribali. “Vengono moltissime
persone che non sapevamo conoscessero padre Fausto: membri di organizzazioni, associazioni,
comitati interreligiosi. E’ un’ondata di solidarietà che ci colpisce, ci edifica e
ci consola. Capiamo che il suo sacrificio non sarà inutile, ma porterà abbondanti
frutti” dice padre Giovanni Vettoretto, suo confratello. I funerali saranno celebrati
martedì 25 ottobre nella cattedrale di Kidapawan, dal vescovo mons. Romulo De La Cruz.
(R.P.)