Usa-Canada: i vescovi dei due Paesi solidali con i cristiani in Egitto
Il presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti (Usccb) , mons. Timothy
Dolan, ha ringraziato, a nome dei vescovi, Barack Obama per la solidarietà e l’attenzione
dimostrata verso le minoranze cristiane in Egitto dopo le ultime violenze contro la
comunità copta costate la vita a più di venti persone. In una lettera al capo della
Casa Bianca, l’arcivescovo di New York esprime la “profonda preoccupazione” dei vescovi
per gli attacchi contro i cristiani e per “la cultura dell’impunità” che ha permesso
alle violenze di diffondersi: “L’attentato a Capodanno contro una chiesa copta e i
successivi attacchi contro altre chiese cristiane dimostrano che non c’è più legalità”,
afferma la missiva. Il presule esprime quindi l’apprezzamento dei vescovi americani
per il fermo appello rivolto nei giorni scorsi dal Presidente Obama al popolo egiziano
a rinunciare alla violenza per costruire un nuovo Egitto forte e unito. Dopo avere
ricordato anche gli appelli del Santo Padre Benedetto XVI, la lettera chiede in conclusione
all’Amministrazione americana di continuare a premere sul Governo del Cairo perché
prenda misure “immediate ed efficaci che promuovano la tolleranza religiosa nella
società egiziana e tutelino i diritti umani di tutte le minoranze e in particolare
dei cristiani”. Dello stesso tenore una lettera consegnata nei giorni scorsi da mons.
Brendan M. O’Brien, presidente del Comitato per i diritti umani della Conferenza episcopale
canadese all’Ambasciata egiziana a Ottawa: “Chiediamo che il vostro governo – si legge
nel testo - prenda tutte le misure necessarie per assicurare alla comunità copta la
libertà di religione, il diritto di vivere nella pace e nella sicurezza e la fine
di ogni forma di discriminazione”. In questa direzione sembra muoversi la nuova legge
anti-discriminazione approvata ieri dal Consiglio supremo delle Forze armate egiziane.
(A cura di Lisa Zengarini)