2011-10-18 15:32:10

Padre Simone sul convegno di Todi: i cattolici possono fare molto per cambiare la politica


Per il premier italiano, Silvio Berlusconi, dal convegno di Todi di ieri del Forum delle Associazioni cattoliche del mondo del lavoro non è arrivata alcuna "spallata" al governo. Il convegno da titolo “La buona politica per il bene comune” continua dunque a far discutere. Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ha aggiunto che non sta nascendo la nuova Dc, mentre per il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, il Forum di Todi è “una sveglia suonata alla politica italiana e all'interno del Paese, e quindi ai due principali partiti”. Alessandro Guarasci ha sentito l’opinione di padre Michele Simone, vicedirettore de “la Civiltà Cattolica”:RealAudioMP3

D. - A Todi, ormai è certo, non è nato un nuovo partito; ma allora le associazioni là presenti, secondo lei, come possono arrivare a una piattaforma comune che poi si traduca concretamente anche in elezioni politiche?

R. - Anzitutto, mettendoci non in una prospettiva religiosa ma in una prospettiva politica, con un programma che unisca i punti fondamentali e poi ciascuno farà le proprie scelte.

D. - Si è parlato anche di voltare pagina per quanto riguarda la guida del Paese: secondo lei, serve una svolta in questo momento per dare nuovo vigore all’Italia?

R. - Questo è un problema con molti interrogativi. Quello che è necessario è rinnovare la classe politica, che in molti casi sta da 20-30 anni sempre lì, ferma e si sente l’esigenza di rinnovamento.

D. - Un’esigenza di rinnovamento che, però, parta soprattutto dai vertici?

R. - Che coinvolga anche loro, certo, ma anche l’opposizione ha gente che da anni è sempre sulla cresta dell’onda.

D. - Secondo lei, una vera svolta si potrà avere anche con una nuova legge elettorale?

R. - Bisognerà vedere come sarà questa nuova legge elettorale e se si farà, perché non è detto che si faccia. Qualche cambiamento indubitabilmente lo comporterà, a cominciare dalla scelta dei candidati.

D. - Allora, bisognerà tornare necessariamente alle preferenze, secondo lei?

R. - Anche alle primarie. Le preferenze sono il minimo del cambiamento della legge elettorale.
D. - Ieri, il cardinale Bagnasco è tornato a parlare con vigore dei valori non negoziabili: questi sono alla base di ogni politica?

R. - Questi sono valori in cui ciascun cristiano deve credere e quindi li deve promuovere e difendere. Naturalmente, in politica le cose assolute valgano fino ad un certo punto. Si tratta quindi di avere un impegno molto approfondito su questo punto. E comunque la politica non è soltanto questo, è anche questo…

D. - Ma in questo momento di crisi, secondo lei, c’è bisogno di un nuovo apporto dei cattolici?

R. - Il Paese ha bisogno di coesione. I cattolici molto possono fare in questo senso, tenendo presente naturalmente che il “mondo cattolico” non esiste più: anche i partecipanti attori, da un punto di vista politico, al di là dei valori non negoziabili, presentavano delle divisioni. Molti avevano o hanno fini diversi. (mg)







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