Messaggio dei vescovi italiani per la Giornata del ringraziamento
“Solo con Dio c’è futuro nelle nostre campagne!”: è il titolo del Messaggio per la
Giornata del Ringraziamento che verrà celebrata il 13 novembre, diffuso oggi dalla
Commissione per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace dei vescovi
italiani. La giornata – dice il Messaggio ripreso dall'agenzia Sir - rappresenta “un
inno vivissimo di lode per i frutti della terra e del lavoro dell’uomo” che viene
rivolto al Signore. “Ringraziare è sempre un gesto alto e bello, che nobilita chi
lo compie. Per noi è un atto doveroso, soprattutto al termine di un anno agricolo
segnato dalle conseguenze di una grave crisi economica e finanziaria, ma anche gravido
di quella speranza che sgorga dal primato che riconosciamo a Dio solo”, afferma il
testo che richiama la grande tradizione agricola del nostro Paese e ammonisce su alcune
storture che si registrano in questi ultimi tempi. “Quando (invece) non c’è Dio nella
vita delle nostre campagne, anche il pane non solo non ci sazia, ma anzi si trasforma
in pietra, pesante e rude. Quando viviamo nell’egoismo, nella chiusura del cuore e
delle mani, nel latifondo e nei respingimenti, nell’inquinamento delle terre, nella
speculazione sul grano, nel lavoro nero degli immigrati, il nostro pane diventa pietra
e serve a innalzare muri tetri e invalicabili”. Il Messaggio dedica uno spazio significativo
agli imprenditori agricoli: “Se la terra sarà amata come dono gratuito di Dio Padre,
sarà anche custodita da imprenditori agricoli intelligenti e attivi, capaci di speranza,
pronti a investire, per ‘intraprendere’ anche con notevoli rischi economici. Vorremmo,
in particolare, esprimere la nostra ammirazione e benedire l’opera di quei giovani
imprenditori che hanno scelto di ritornare alla terra, nel lavoro agricolo. Essi –
scrivono i vescovi - sono cresciuti più del 6% in tutta Italia, indice di un riscoperto
amore alla terra, scelta per vocazione e non per costrizione”. Nel testo si afferma
poi che “questi giovani vanno aiutati e accompagnati” sul piano educativo, formativo
e anche economico, ambito nel quale “è decisivo il ruolo degli istituti di credito:
pensiamo in particolare alla nobile tradizione delle Casse rurali, oggi Banche di
credito cooperativo” che “tanto hanno giovato a trasformare le campagne”. I vescovi
chiudono affermando che “in una crisi tanto dura, non dovranno certo essere le campagne
a pagare il prezzo più alto. Per questo va rilanciata la cooperazione, perla di autentica
crescita in tante terre d’Italia”. (R.P.)