Liberazione Shalit-detenuti palestinesi: per il nunzio apostolico "un fatto positivo"
Il rilascio di Gilad Shalit con la relativa liberazione di detenuti palestinesi “è
un fatto positivo e va nella direzione da sempre auspicata dalla Santa Sede”. A dichiararlo
all'agenzia Sir è mons. Antonio Franco, nunzio apostolico in Israele e Cipro e Delegato
apostolico in Gerusalemme e Palestina. “Ogni gesto, come questo, che può favorire
contatti e soluzioni concrete ai problemi sul campo, è positivo - ha spiegato il nunzio
-. Certo, se ne possono discutere gli aspetti politici e le modalità con cui è avvenuto,
ma l’essenziale è che il soldato, sequestrato per oltre 5 anni, e i detenuti palestinesi
siano tornati alle rispettive case e famiglie”. Per mons. Franco “è difficile dire
se questo accordo tra Israele e Hamas possa aiutare a creare un clima di fiducia utile
a favorire la ripresa negoziale, i fatti recenti non permettono un grande ottimismo
ma la speranza non deve morire mai. Ciò che importa adesso è che le persone coinvolte
abbiano fatto ritorno a casa, dai loro cari. Speriamo che questo gesto non apra ad
altri piani strategici o ad evoluzioni indesiderate. L’auspicio è che resti un fatto
positivo”. Sulla liberazione di Shalit, sempre all'agenzia Sir, si era espresso ieri
anche il Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa che aveva definito
l’accordo tra Hamas e Israele “necessario. La politica è chiamata a trovare un compromesso.
Era necessario trovare un accordo che sbloccasse la situazione”. In una nota i cattolici
di lingua ebraica del vicariato “San Giacomo” del Patriarcato latino di Gerusalemme,
hanno espresso “sollievo e gioia” per la liberazione di Shalit e ribadito l’impegno
a pregare affinché “tutti gli abitanti di questa amata terra possano conoscere giustizia
e pace, sicurezza e prosperità nei nostri giorni”. (R.P.)