2011-10-18 14:29:13

Libano: conclusa la visita pastorale negli Usa del patriarca maronita mons. Rai


In visita pastorale negli Stati Uniti, il patriarca maronita Bechara Boutros Rai non ha mai omesso, nelle sue differenti tappe – Peoria, Houston, Cleveland, Chicago e Los Angeles – di affermare che i cristiani in Medio oriente non sono “una minoranza da salvare” ma sono una parte integrante della Chiesa universale, e sono i pionieri della battaglia che la Chiesa universale porta avanti per i valori che sono ormai patrimonio comune dell’umanità: libertà religiosa, libertà d’espressione, rispetto del pluralismo politico e del processo democratico. “Amerei attirare la vostra attenzione sul fatto che la presenza dei cristiani in Medio Oriente è essenziale per la Chiesa e la cultura umana”, ha affermato a Houston. “I cristiani sono parte integrante della Chiesa universale, del corpo di Cristo. Proseguono la proclamazione del Vangelo della salvezza nel loro ambiente geografico…il Vangelo della libertà e della dignità della persona…Noi facciamo appello alla comunità internazionale, e in particolare a quel grande Paese che sono gli Stati Uniti, a tener presente il ruolo indispensabile che giocano i cristiani in Medio Oriente e a promuoverlo, e ad agire affinché questa presenza continui”. Il patriarca aveva reso omaggio al ministro americano dei trasporti, Ray Lahood, un americano di ascendenza libanese, nato a Peoria. “Ray Lahood è una voce preziosa per il nostro popolo in seno all’amministrazione Obama; un grande appoggio per la nostra causa, la causa di un Libano che cerca la pace e la libertà per il nostro popolo, così che possa restare radicato in quel bel Paese che Giovanni Paolo II ha definito un messaggio per l’oriente e l’occidente”. In questa stessa logica il patriarca ha raccomandato agli abitanti di Peoria: “Continuate a registrare i vostri matrimoni e la nascita dei vostri bambini al consolato libanese. In questo modo resterete legati a questa terra dei vostri padri e sarete un grande appoggio per i vostri fratelli e sorelle che vivono sempre in Libano, sapendo anche che il sistema politico libanese è basato sull’equilibrio confessionale fra cristiani e musulmani”. Nel momento in cui a Beirut dei cartelloni pubblicitari vantano il vantaggio del fatto di avere delle “radici”, a Washington, la Fondazione maronita nel mondo, un’organizzazione creata dal patriarcato maronita e presieduta dall’ex ministro della Cultura, Michel Eddé lavora per una grande “riforestazione” umana del Libano, grazie alla ripresa di legami fra gli emigrati cristiani e la madre patria. Ci sono negli Stati uniti circa 215mila maroniti che hanno la nazionalità libanese, ma in realtà sono molto più numerosi se si contano i discendenti di seconda e terza generazione. La Fondazione maronita nel mondo si è data l’obiettivo di ristabilire questo legame, e a questo scopo si è messa al servizio non solamente dei maroniti, ma di tutti i cristiani delle due Americhe: greci ortodossi, melchiti, siriaci e armeni. La presenza del patriarca maronita Béchara Rai gli ha dato l’occasione per moltiplicare i suoi contatti. (R.P.)







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