Padre Pizzaballa sullo scambio di prigionieri tra Israeliani e Hamas: "un accordo
necessario"
“Un accordo necessario”: così il Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa,
commenta all'agenzia Sir l’accordo Israele-Hamas, per la liberazione del caporale
Gilad Shalit, in cambio del quale verranno rilasciati 1027 palestinesi detenuti nelle
carceri israeliane. I primi 477 saranno liberati domani, giorno fissato del rilascio
del militare. “Accordo necessario anche se accompagnato dalle polemiche – spiega il
Custode – specie per i palestinesi che hanno, come dicono gli israeliani, ‘sangue
sulle mani’, ovvero che si sono macchiati di gravi fatti di sangue. Tuttavia la politica
è chiamata a trovare un compromesso. Era necessario, dal mio punto di vista, dopo
così tanto tempo, trovare un accordo che sbloccasse la situazione e potesse contribuire
a creare fiducia per ricreare un filo di dialogo, al di là delle posizioni della comunità
internazionale. Questo accordo potrebbe, e sottolineo il condizionale, contribuire
a rimuovere qualche ostacolo alla ripresa del dialogo. Qui non si parla certamente
di perdono” chiarisce padre Pizzaballa, riferendosi al presidente Shimon Peres che
firmerà i condoni con in calce la frase ‘non perdono e non dimentico’. “La decisione
è dolorosa ma necessaria e non credo ci sia un atteggiamento psicologico ed umano
di perdono. Lo testimoniano anche le prese di posizione dei parenti delle vittime
di attentati terroristici in Israele che hanno presentato quattro petizioni all’Alta
corte di Giustizia volte a ritardare o bloccare lo scambio. Posizioni legittime che
rientrano nel dibattito interno”, conclude il Custode che afferma di “non credere
a blocchi dell’ultimo momento”. (R.P.)