2011-10-16 12:40:16

Kazakistan: il Governo impone restrizioni alla libertà religiosa. Critiche dall'Osce


Il Kazakistan approva leggi che prevedono restrizioni per la libertà religiosa. Lo scorso 13 ottobre, il presidente Nursultan Nazarbayev ha firmato i due emendamenti che entreranno in vigore dal 24 ottobre. L’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione europea (Ocse) ha criticato la decisione del governo kazako, che impone pene severe per le chiese e i gruppi non registrati o non approvati dallo Stato. Il governo ha approvato le nuove leggi in soli due mesi e senza ascoltare il parere dei rappresentanti delle minoranze. Solo la comunità islamica sunnita e la Chiesa russa ortodossa hanno avuto la possibilità di discutere i cambiamenti. Felix Corley, responsabile dell’agenzia per i diritti umani Forum 18, vicina ai cristiani protestanti, afferma che “queste nuove norme fanno parte di una strategia dello Stato per aumentare i controlli sull’intera società”. A tutt’oggi – ricorda AsiaNews - la costituzione kazaka dichiara che nel Paese sono ammesse tutte le religioni in condizione di uguaglianza. Ma dal 1991 tutti gli emendamenti in materia sono stati restrittivi dei diritti dei gruppi e dei singoli, in nome di esigenze di “sicurezza nazionale” e di “antiterrorismo islamico”. Di fatto però, le nuove norme intaccano la libertà di cristiani protestanti e cattolici. Le nuove restrizioni hanno effetto retroattivo e costringono i gruppi religiosi già registrati a ripetere l’iter di approvazione. Per passare l’esame dell’autorità, dovranno avere almeno 50 membri per l’approvazione del governo locale, 500 per quello regionale e 5mila per quello nazionale. Molte realtà non hanno i numeri per rientrare nei requisiti imposti dal governo. Le comunità considerate idonee possono praticare il culto, ma il materiale, come ad esempio libri e testi delle prediche, sono sottoposte a censura. Per costruire o aprire nuovi centri di culto è necessaria l’approvazione del governo centrale e locale. Le leggi vietano anche qualsiasi forma di espressione religiosa nei luoghi pubblici. (A.L.)







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