2011-10-15 15:50:03

Il debito europeo e il rafforzamento del Fmi sul tavolo del G20


È in corso a Parigi la seconda giornata di lavori dei ministri della Finanza e dei governatori delle banche centrali del G20. Al centro dei colloqui, la crisi del debito sovrano dei Paesi dell’Eurozona e il ruolo del Fondo monetario internazionale. Marco Guerra:RealAudioMP3

Maggiori risorse e nuovo ruolo per il Fmi per soccorrere il debito sovrano Ue. Su questa ipotesi hanno discusso e sono spaccati ieri i rappresentanti del G20. Contrarie le economie avanzate Usa, Giappone, Australia e Canada, con l’appoggio della Germania. Favoreli, in cambio di un maggior peso istituzionale, Paesi emergenti come Brasile, India, Cina, Sud Africa. Dal canto loro, gli Europei hanno spiegato ai loro partner quanto stanno facendo per arginare la crisi del debito. Un'azione che si concretizzerà nel vertice Ue del 23 ottobre, in occasione del quale l’asse franco tedesco presenterà un pacchetto che prevede ricapitalizzazione delle banche, massimizzazione del fondo Fondo europeo salva stati (Efsf) e il taglio del debito della Grecia. Nel corso dei lavori odierni, è prevista anche una sessione dedicata alle regole della finanza proposte Financial Stability Board (Fsb) presieduto da Mario Draghi. Il prossimo presidente della Bce presenterà la bozza della lista di una decina di banche sistemiche a livello mondiale (G-sifis) alle quali è richiesto maggiore capitale. La pubblicazione della lista è attesa da diversi istituti bancari europei che temono effetti recessivi da regole piu' stringenti. Draghi ha intanto commentato con i giornalisti le manifestazioni degli Indignados, riconoscendo ai giovani buone ragioni a prendersela con la finanza.

Siria, proteste
È di almeno 11 morti, fra cui tre bambini, il bilancio delle vittime del 33.mo venerdì di proteste consecutivo in Siria, fornito dai comitati d’opposizione. I media ufficiali smentiscono ancora una volta e l'agenzia ufficiale Sana ha riferito solo dell'uccisione di un soldato in un attacco terroristico. Questo venerdì era stato dedicato ai ''Liberi dell'esercito'', in riferimento ai sempre più numerosi militari disertori. Negli ultimi giorni si sono, infatti, verificati intensi scontri senza precedenti tra forze lealiste e soldati che si sono uniti ai manifestanti in tre diverse zone del Paese.

Libia combattimenti a Sirte e Tripoli
In Libia ancora si combatte tra le forze del nuovo governo e fedelissimi di Gheddafi a Sirte, che risulta ancora saldamente nelle mani di quest’ultimi, e nel quartiere Abu Salim di Tripoli. Negli scontri di ieri nella capitale hanno perso la vita tre persone, un combattente del Cnt e due uomini di Gheddafi. Secondo il Consiglio nazionale di transizione, il colonnello sarebbe ora nel deserto del sud della Libia e la sua cattura sarebbe vicina.

Yemen, manifestazioni
La polizia yemenita è tornata a sparare nella capitale Sanaa sui manifestanti che da 10 mesi chiedono le dimissioni del presidente Saleh. Secondo fonti mediche, sono almeno 12 le persone rimaste uccise e decine i feriti. Gli incidenti sono avvenuti durante una manifestazione alla quale partecipavano circa 15.000 oppositori che tentavano di raggiungere la centrale Piazza del cambiamento.

Yemen terrorismo
Nello Yemen è stato inferto ancora un duro colpo ad Al Qaeda. Il responsabile dei rapporti con i media della cellula yemenita della rete terroristica, Ibrahim Al Banna, e altri 23 miliziani sono stati uccisi in tre raid aerei ad Azzan, nel Sud dello Yemen. Tra le vittime dei raid, c'è anche il figlio dell'imam Al Awlaki, il leader di Al Qaeda in Yemen ucciso recentemente in un analogo attacco americano.

Italia – Politica
Resta acceso il dibattito politico italiano all’indomani del voto parlamentare che ha confermato la fiducia nel governo Berlusconi. L’esecutivo ha intanto approvato il ddl stabilità ma l’opposizione parla di maggioranza al capo-linea. Per un commento sull’esito del voto di ieri, Cecilia Seppia ha sentito Antonio Maria Baggio docente di etica politica all’Università Sophia di Loppiano, promossa dal Movimento dei Focolari:RealAudioMP3

R. – La sostanza del nostro problema, per quanto riguarda la politica in Italia, è governare, non è il fatto che la maggioranza di governo sopravviva, avendo alle spalle passaggi di deputati quanto meno dubbi. La notizia che noi vorremmo sentire è che il governo governi, perché le preoccupazioni del presidente della Repubblica vanno proprio in questo senso.

D. – L’opposizione aveva deciso di non partecipare alla prima chiamata, tentando di non far raggiungere il numero legale, ovvero 315, per la votazione, strategia che però è stata fatta saltare da cinque deputati radicali e da due dell’Svp che sono comunque entrati in aula. Si può dire che c’è una spaccatura anche in seno all’opposizione?

R. – Sì, certamente, però questo è soltanto un sintomo, non è la spaccatura più grande. Anche questa situazione di frammentazione, di scarsa convinzione che dà all’elettorato preoccupa e lascia senza alternative. Teniamo conto che l’opposizione continua a ripetere con costanza da anni che il presidente del Consiglio si deve dimettere, ma il presidente finché ha una maggioranza non può fare questo passo ed è assurdo chiederlo.

D. – La maggioranza barcolla, l’opposizione chiede le dimissioni del premier e forse si perde di vista l’obiettivo, che è quello di trainare l’Italia fuori da questa crisi...

R. – Quello che manca è veramente una volontà politica. Noi abbiamo bisogno adesso di provvedimenti urgenti, che siano in favore della crescita. Ci sono cose che si possono fare in maniera condivisa per il bene del Paese e fare una legge elettorale, in modo che si possa andare a votare scegliendo i propri rappresentanti e non essendo sudditi dell'attuale sistema elettorale. Nel frattempo, quello che si può fare è sviluppare un dibattito vero, chiamare in causa i partiti, stanarli nelle loro posizioni, porre i problemi. Questo lo può fare soltanto una società civile attenta. (ap)

Russia, orfanotrofio lager
Orrore in Russia, dove è stato scoperto un orfanotrofio-lager, con una trentina di bambini morti in gran parte per denutrizione o soffocamento da cibo. L'istituto si trova a Miski, nella regione siberiana di Kemerovo, dove sono ricoverati 400 bambini con malattie congenite che impediscono loro di muoversi e/o di mangiare. Negli ultimi due anni e mezzo si erano già verificati 27 decessi. La procura ha aperto un'inchiesta.

Nuova Zelanda
In Nuova Zelanda nuovo piano per svuotare il petrolio dalla portacontainer che una decina di giorni fa si è incagliata sulla Barriera Corallina. Si cerca di trasferire il greggio su una chiatta prima che l’imbarcazione affondi del tutto. Fino ad ora sono finite in mare circa 700 tonnellate di petrolio, mentre sulla costa è stata avviata una massiccia operazione di pulizia delle spiagge. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 288







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