2011-10-15 14:58:31

Costalli (Mcl): a Todi non nascerà un nuovo partito


C’è attesa per il seminario del Forum delle Associazioni di ispirazione cattolica del mondo del lavoro, dal titolo “La buona politica per il bene comune”, lunedi a Todi. Parteciperanno ai lavori le dirigenze nazionali di sette organizzazioni, oltre a una cinquantina di personalità del mondo accademico, imprenditoriale e dell’associazionismo. Aprirà i lavori la prolusione del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei. Si parlerà di valori, economia e politica. Alessandro Guarasci ha intervistato il presidente dell’Mcl Carlo Costalli RealAudioMP3

R. – Non vogliamo assolutamente aggiungere un partito cattolico a questo quadro già abbastanza confuso. Ma credo che a Todi dobbiamo cominciare a domandarci con quali strumenti le nostre idee, i nostri valori possono tornare ad essere incisivi nella società e nella politica italiana.

D. – Questo vuol dire che da parte di qualcuno di voi c’è anche una certa autocritica su come questi valori poi sono stati rappresentati o comunque supportati negli anni precedenti?

R. – Intanto noi diamo un giudizio negativo sulla Seconda Repubblica. Qui stiamo parlando di come organizzare la presenza dei cattolici per fare la Terza Repubblica - su questo dobbiamo essere estremamente chiari - e questo in tutte le fasi del processo politico. Per fare questo non possiamo certo prescindere dal darci un’organizzazione.

D. – Questo vuol dire che però finora i cattolici, da quando è morta la DC, sono stati poco uniti?

R. – Sicuramente. Infatti, l’appuntamento di Todi nasce da quando circa tre anni fa abbiamo preso atto proprio che la diaspora dei cattolici nel sociale e nella politica comportava una scarsissima incidenza sui nostri valori, sui nostri obiettivi, sulle decisioni politiche. Da lì abbiamo iniziato a costruire il Forum, un percorso di unità graduale, intorno ad alcune idee forti, raccolte in quel manifesto di luglio che ha ispirato questo appuntamento.

D. – Oltre ai valori non negoziabili, c’è qualcosa in più, secondo voi?

R. – I valori non negoziabili sono imprescindibili, sono la base di partenza e non di arrivo. Detto questo, dobbiamo occuparci sicuramente dei gravi problemi del Paese a cominciare dalla disoccupazione, in particolare giovanile. Si tratta di organizzare la nostra rappresentanza su tre cardini centrali - la famiglia, l’impresa e il lavoro - che escono indeboliti da questi anni e che vanno invece rilanciati. (ap)








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