Presentato il Festival internazionale del Film di Roma
E’ stato presentato il Festival Internazionale del Film di Roma che si svolgerà dal
27 ottobre al 4 novembre all’Auditorium Parco della Musica della Capitale: un concorso,
eventi, incontri, mostre, omaggi e alcuni quartieri della città coinvolti, con il
pubblico sempre protagonista. Presidente della Giuria sarà Ennio Morricone. Il servizio
di Luca Pellegrini:
Festa o Festival,
sempre molto cinema: la kermesse romana giunge al sesto anno con un programma denso
e creato da una “collettività” di esperti che sono riusciti a far convergere film
da molti Paesi e di molti autori. Un festival per la città e nella città, tanto è
vero che protagonista è soprattutto il pubblico. Quindici film in concorso, eventi
e molti incontri con le star americane e italiane, che sono una nota distintiva. Un
Focus sul tema “Ribelle e patriota”, ossia il cinema britannico che guarda alla tradizione
e alla sovversione e la sezione Extra di Mario Sesti, che si dimostra sempre curiosa,
con molti documentari legati all’attualità del mondo. Insomma, un Festival che potrebbe
sorprendere, come anticipa Piera Detassis, direttore artistico,
che ha cercato e ottenuto molti film capaci di intercettare, anche con una modalità
spericolata, tutti i segnali della crisi internazionale, ma con un tono leggero e
femminile:
“Ma, insomma … una modalità spericolata, perché normalmente
i festival sono considerati quel luogo dove solo l’opera un po’ seriosa ha ospitalità.
Quest’anno ci siamo trovati di fronte ad una serie di commedie molto interessanti;
ci è sembrato che, accoglierle nel festival fosse anche una bella reazione a tempi
piuttosto difficili e duri; molto spesso sono commedie con protagonisti femminili.
E quindi ci sembrava che fosse giusto avere chi racconta il male delle banche, il
male della finanza internazionale – come fa Montaldo, come fa sicuramente Curtis Hanson
in “Too Big to Fail” – ma anche fosse importante far ridere un po’ lo spettatore.
Questi sono veramente tempi difficili ed io credo nel bene che può fare un approccio
leggero, proprio perché abbiamo tante protagoniste femminili. Un po’ è venuto per
caso, un po’ per un’attitudine mia … Bè, insomma, forse siamo anche un festival che
risponde a un certo avvilimento delle figure femminili, oggi. E quindi, a questo tengo
molto”.
La sezione “Alice nella città”, dedicata ai ragazzi e che presenterà
anche l’atteso “Tintin” di Spielberg, è caratterizzata da un numero di film che, a
detta del suo curatore Gianluca Giannelli, “hanno voglia di togliere
la pelle al reale”. Che cosa significa esattamente?
“Io credo che i
registi di questi film abbiano sentito di voler raccontare storie vere, autentiche,
partendo da cose della quotidianità che in qualche modo appartengono alla vita di
tutti i giorni. Raccontano temi forti, raccontano temi sull’identità sessuale, sull’idea
del rapporto di amicizia, del rapporto familiare, l’identità intesa come voglia di
voler rappresentare qualcosa di diverso … Sono temi che, obiettivamente, non sempre
appartengono ad un sentire, non dei ragazzi, perché i ragazzi oggi vivono questo tipo
di problematica: una società che li respinge, che non li ascolta, una difficoltà ad
inserirsi in una società che chiede loro di avere dei cliché che probabilmente non
sentono … Questo credo che emerga dai film in selezione”. (gf)