2011-10-14 14:47:58

Incontro per la Nuova evangelizzazione. Chiara Amirante: testimoniare la gioia che solo il Risorto può portare


Grande attesa per l’incontro “Nuovi evangelizzatori per la Nuova Evangelizzazione”, promosso dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione. L’evento che prenderà il via domani mattina, si terrà nell’Aula Nuova del Sinodo in Vaticano, ed avrà come momento introduttivo la relazione del presidente del dicastero organizzatore, mons. Rino Fisichella, e proseguirà con un confronto tra i responsabili delle realtà ecclesiali per la Nuova Evangelizzazione. Domani sera, poi, alle 18.30 è in programma l’incontro con il Papa. Sull’importanza di questo incontro, Alessandro Gisotti ha intervistato Chiara Amirante, fondatrice della comunità “Nuovi Orizzonti” e consultore del dicastero per la nuova evangelizzazione:RealAudioMP3

R. - Credo che, come non mai in questo tempo, sia assolutamente un’urgenza: è un tempo in cui l’uomo contemporaneo credo abbia fatto il grande errore di aver fatto della felicità il proprio Dio e di aver dimenticato che Dio è la felicità. I giovani d’oggi, cercando la felicità nelle vie del mondo che il mondo propone e che troppo spesso sono vie di morte, restano imprigionati in quei paradisi artificiali che lentamente uccidono l’anima. Quindi credo che ci sia assolutamente urgenza che noi cristiani facciamo nostra la parola d’ordine di San Paolo: “Guai a me, se non testimoniassi il Vangelo!”. E proprio cercando di essere testimoni di quella gioia che solo Cristo Risorto ci può portare.

D. - Benedetto XVI, come il Beato Giovanni Paolo II, danno grande importanza, attenzione e incoraggiamento ai movimenti ecclesiali, alle realtà laicali: ma quale può essere il loro contributo per la nuova evangelizzazione?

R. - C’è stato un fiorire di movimenti, in questo nostro tempo, veramente meraviglioso. Se crediamo che i movimenti sono suscitati dallo Spirito Santo, non possiamo non credere che ogni movimento abbia un carisma, dono dello Spirito Santo, proprio per il bene comune. I movimenti possono portare quell’abbondanza di frutti per cui sono stati donati e soprattutto quel vivere in comunione la radicalità del messaggio evangelico, perché il mondo possa riscoprire la rivoluzione dell’amore, la rivoluzione del Vangelo e i cristiani possano essere di più in comunione a Cristo, vivere la radicalità del Vangelo e vivere con la radicalità la Parola, una Parola che è Parola di Dio e che ci dischiude sempre questi nuovi e meravigliosi orizzonti di pace, di gioia, di libertà.

D. - Quale ruolo può avere e quale contributo può dare il genio femminile alla nuova evangelizzazione?

R. - Credo che una caratteristica proprio della donna sia la maternità, questa capacità di accoglienza, di amore: contributo specifico che la donna, per quelle che possono essere le sue caratteristiche, può portare a questa nuova evangelizzazione, è quello descritto così bene da Santa Teresina, quando diceva di voler aspirare un po’ a tutti i carismi e di aver scoperto poi la via migliore di tutte, quella espressa così bene da San Paolo, quando diceva: “Se parlassi tutte le lingue della terra, ma non avessi l’amore, niente mi giova”. E Santa Teresina, dicendo appunto che voleva aspirare ai carismi più grandi, diceva: “Finalmente ho trovato qual è il mio posto nella Chiesa, sarà l’amore!”. (mg)







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