2011-10-13 14:13:38

Usa. Libertà religiosa e di coscienza: le preoccupazioni dei vescovi


Dal 2006 il “Migration and Refugee Services” (Mrs), il servizio per l’assistenza ai migranti e ai rifugiati della Conferenza episcopale degli Stati Uniti ha aiutato 2.700 vittime del traffico di esseri umani con cibo, vestiario e cure mediche. Dal 10 ottobre questa benemerita opera ha subito una brusca interruzione: il Dipartimento per la salute americano (Hhs) ha infatti deciso di non rinnovare la convezione con l’agenzia cattolica. Il sospetto, come ha rivelato alla Cns la responsabile dei rapporti con la stampa dei Mrs, suor Mary Ann Walsh, è che la decisione sia legata all’opposizione della Chiesa all’aborto, alla sterilizzazione e alla contraccezione . “Il programma dei Mrs funzionava bene anche senza questi servizi e sarebbe veramente un peccato se le politiche sull’aborto danneggiassero uomini, donne e bambini che sono già vittime dello scandalo del traffico di esseri umani”, ha detto la religiosa. La decisione del Dipartimento per la salute è un’ulteriore conferma delle preoccupazioni che hanno spinto i vescovi americani ad istituire, lo scorso settembre, una speciale commissione per monitorare la situazione della libertà religiosa nel Paese. Nella lettera che annunciava la decisione, il Presidente della Usccb mons. Timothy Dolan aveva infatti rilevato che oggi la libertà religiosa negli Stati Uniti è diventata oggetto di “un crescendo di attacchi senza precedenti”. Il riferimento era appunto al ”crescente numero di programmi e politiche federali che attentano al diritto di coscienza, o che comunque pregiudicherebbero il principio fondamentale della libertà religiosa”. Tra i casi citati c’era proprio quello degli Mrs. E di minacce alla libertà di coscienza negli Stati Uniti si è tornato a parlare alla conferenza annuale dell’Associazione nazionale dei medici cattolici (Cma) riunitasi nei giorni scorsi in Arizona. Intervenendo all’incontro l’arcivescovo di Los Angeles José Gomez ha evidenziato che la principale sfida per gli operatori sanitari cattolici oggi è la secolarizzazione: “Questo secolarismo – ha detto il presule - mette in pericolo la nostra libertà religiosa”. Sul tema i vescovi americani stanno battendo con sempre maggiore insistenza. Da ultimo, l’appello presentato martedì al Congresso da una ventina di leader cattolici che hanno chiesto un intervento legislativo per tutelare la libertà di coscienza nel campo sanitario. (A cura di Lisa Zengarini)







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