Indonesia: la Chiesa denuncia attacchi ai cristiani e l'islamizzazione della società
31 attacchi contro la comunità cristiana e otto chiese colpite solo a Jakarta. È il
pesante bilancio delle violenze anticristiane in Indonesia verificatesi nell’ultimo
anno, reso noto da Theophilus Bela, segretario generale della locale Commissione Religione
e Pace e presidente del Forum cristiano delle comunicazioni di Jakarta. Bela ha descritto
ad Aiuto alla Chiesa che soffre (Asc) il difficile momento dei cattolici in Indonesia
che rappresentano appena il 3% di 228 milioni abitanti (tutte le confessioni cristiane
raggiungono l’11%), a fronte di una maggioranza musulmana dell’86%. Il presidente
del Forum cristiano ha quindi lanciato l’allarme per la radicalizzazione in atto di
diversi movimenti islamici, alle cui azioni criminali spesso corrisponde la passività
delle Forze dell’ordine. “Le chiese hanno bisogno di maggiore protezione – ha sottolineato
l’attivista – e la polizia dovrebbe agire soprattutto nelle zone in cui le violenze
accadono più frequentemente”. Molti leader religiosi ed esponenti della comunità cattolica
hanno infatti criticato il presidente dell’Indonesia, Susilo Bambang Yudhoyono, per
la poca fermezza mostrata nel punire gli estremisti e per aver imposto la chiusura
di numerose chiese, oltre alla revoca di permessi di costruzione già approvati. Bela
ha inoltre ricordato l’attacco suicida del 25 settembre in una chiesa di Solo (Giava
Centrale) nel quale sono morte 22 persone ed altre 14 sono rimaste gravemente ferite.
Alla preoccupazione di Bela, si aggiunge quella del vescovo di Ruteng, mons. Hubertus
Leteng, anch’egli preoccupato per la deriva fondamentalista: “Il tentativo d’islamizzazione
è visibile perfino nelle isole abitate in maggioranza da cristiani come la mia, dove
su poco più di 700mila abitanti, oltre 670mila sono cattolici”. “Abbiamo un ottimo
rapporto con la comunità islamica – ha aggiunto mons. Leteng – ma non possiamo acconsentire
alla richiesta di insegnare i precetti del Corano nei nostri istituti, solo perché
alcuni iscritti sono musulmani”. “Nell’isola di Flores, dove si trova la curia, la
comunità cristiana è riuscita a resistere a questi tentativi di estremizzazione, mentre
altre province dell’arcipelago, come le Molucche, subiscono un processo di islamizzazione
ogni giorno più intenso”, ha raccontato il vescovo. Acs sostiene la Chiesa indonesiana,
alla quale – nel solo 2010 – ha destinato oltre 440mila euro. (M.G.)