India: sei cristiani arrestati con la falsa accusa di praticare conversioni forzate
Cristiani arrestati dopo un’aggressione degli estremisti indù spalleggiati dalla polizia.
È successo di nuovo in India, nel distretto di Coorg (Karnataka), dove si è registrato
il 37.mo incidente anticristiano dall’inizio dell’anno. La denuncia, ripresa dall'agenzia
AsiaNews, arriva da Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians,
secondo il qualei sei cristiani erano in una casa privata per pregare, quando
un gruppo di attivisti ha fatto irruzione. Dopo averli insultati e aver distrutto
le loro biciclette, hanno chiamato la polizia, che li ha arrestati e condotti alla
centrale di Siddapura. Ora i sei uomini sono trattenuti in prigione, con l’accusa
di praticare conversioni forzate. “La polizia è ormai collusa con gli estremisti
per terrorizzare e arrestare in fretta i cristiani, su denunce false – spiega Sajan
K George -. Questa situazione di ordine pubblico destabilizza la pace e l’armonia
della società”. Inoltre, “i sei cristiani – aggiunge il presidente del Consiglio indiano
dei cristiani – lavorano tutti nelle piantagioni di caffè: sono gente povera e spesso
sfruttata. Tuttavia, il potere del Vangelo infonde speranza nella loro vita e dà loro
autostima. Questo fa arrabbiare gli estremisti, il cui unico proposito è sottometterli
e sfruttarli a loro vantaggio”. Un magistrato ha registrato ieri la denuncia in base
all’art. 295/A del Codice penale indiano (atti deliberati e maligni, volti a offendere
i sentimenti religiosi o qualunque classe sociale insultando la sua religione o credo
religioso). Se la sentenza sarà confermata, i sei uomini rischiano fino a tre anni
di carcere e una multa. (M.G.)