Roncalli a Istanbul: un libro ricorda la sua amicizia per la Turchia
“İstanbul incontro di due mondi” è questo il titolo del volume di Rinaldo Marmara,
portavoce della Conferenza episcopale di Turchia, sulla presenza dell’allora mons.
Roncalli in Turchia dal 1935 al 1944. Lo scopo è quello di ricordare il soggiorno
di papa Roncalli in questa città e celebrare l’inizio delle relazioni amichevoli che
il futuro Giovanni XXIII ha intessuto prima come delegato apostolico, tramutate poi
da Papa in vere e proprie relazioni diplomatiche. Il titolo - riferisce l'agenzia
AsiaNews - sottolinea come la figura di Roncalli abbia fatto da ponte a due mondi,
due culture, due religioni, così come lo è la città stessa di Istanbul. Rinaldo Marmara
è anche storico ufficiale del vicariato di Istanbul nonché direttore dell’archivio
del vicariato medesimo. Mons. Roncalli durante i dieci anni trascorsi a İstanbul come
delegato apostolico creò con gli ambienti governativi turchi un’atmosfera di amicizia
verso la Santa Sede tale che continuò e si consolidò ancor più sotto il suo pontificato.
In seguito alla visita di Celal Bayar, presidente della Repubblica di Turchia, al
nuovo papa Giovanni XXII, avvenuta l’11 giugno 1959, il Vaticano e la Turchia decisero
reciprocamente di istituire delle Rappresentanze ufficiali che presero definitivamente
corpo il 21 gennaio 1961 quando il primo nunzio, mons. Francesco Lardone, si sistemò
ad Ankara. «Mons. Roncalli – ha dichiarato il dott. Marmara – sapeva molto bene che
non avrebbe avuto alcun ruolo rappresentativo in Turchia al di fuori della sua missione
spirituale e pastorale. Tuttavia in ogni circostanza seppe manifestare la sua presenza
e riuscì ad esprimere la sua stima e la sua gratitudine alle autorità civili. Questo
gli valse una sincera ammirazione nelle alte sfere del ministro degli Affari esteri.»
Era un’amicizia che Roncalli coltivava non come un sentimento di circostanza dovuto
alla sua permanenza in Turchia, quanto piuttosto come desiderio di realizzare concretamente
quella fratellanza universale, voluta da Gesù stesso, con quella umiltà e discrezione
propria che lo caratterizzerà per tutta la vita. (R.P.)