Mons. D'Urso: cresce il gioco d'azzardo, lo Stato smetta di incrementare il vizio
“Servono provvedimenti urgenti per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo”. Lo
afferma mons. Alberto D’Urso, segretario della Consulta nazionale antiusura, secondo
cui è necessario frenare un fenomeno che si è trasformato in patologia per un milione
di Italiani. Tra di essi anche giovani e anziani a divenire sempre più vittime dell’usura.
Mons. D’Urso ai microfoni di Andrea Antonelli.
R. – Questo
incremento ci interpella e ci preoccupa. Per questo, abbiamo lanciato ancora una volta
un appello perché il mondo parlamentare ridiscuta i provvedimenti in corso.
D.
– Riguardo a questo incremento, quali sono i dati a vostra disposizione?
R.
– Pare che le persone “dipendenti” abbiano superato ormai il milione, e questo ci
fa capire che, invece di avere uno Stato che va a moderare, un riferimento, abbiamo
uno Stato che per un motivo di guadagno va ad alimentare una passione che poi porta
anche, purtroppo, ad una dipendenza dal gioco.
D. – Cosa alimenta questa
tendenza al gioco d’azzardo e quali i soggetti più esposti a questo tipo di dipendenza?
R.
– In tanti casi è il bisogno. In questo momento, in cui c’è una crisi economica galoppante,
per tante persone che non possono ricorrere al guadagno attraverso il lavoro, c’è
il riferimento alla fortuna. Dall’altra parte, c’è il vizio e per il vizio ci sono
tante incentivazioni. Noi vediamo l’incentivazione addirittura tra gli anziani, tra
i ragazzi che a volte consumano la loro paghetta in questa maniera; il crescente numero
di persone che ormai sono “sotto schiaffo” per il gioco d’azzardo, la dice lunga su
quella che sembra ormai una patologia inarrestabile.
D. – A chi, dunque,
è rivolto il vostro appello?
R. – Questo noi l’abbiamo indicato anche
alla Commissione antimafia: intanto è bene che lo Stato si tiri fuori da tutto questo
perché, tra l’altro, mi pare che ci sia un principio molto sballato alla base di tutto.
Pur di avere entrate, si promuovono iniziative che certamente non aiutano le persone.
Secondo: in tutta questa storia c’è la malavita organizzata, perché dove c’è da guadagnare
soldi, la malavita si intrufola in ogni modo. Basti vedere le sentinelle che ci sono
intorno ai casinò: c’è sempre qualcuno disposto a prestarti denaro, salvo poi a farti
pagare, dopo, con i dovuti interessi ciò che ha prestato. Tutte queste cose ci preoccupano
terribilmente! (gf)