In Pakistan sospesa la condanna a morte per l’assassino del governatore Taseer
La Corte di Appello di Islamabad ha dichiarato l’ammissibilità del ricorso in appello
preparato dagli avvocati di Mumtaz Qadri, l’assassino reo confesso del governatore
del Punjab, Salman Taseer, che aveva difeso Asia Bibi e dichiarato emendabile la “legge
sulla blasfemia”. La Corte ha anche sospeso la sentenza di condanna a morte emessa
dal Tribunale antiterrorismo di Rawalpindi, fino all’esito del processo di appello.
Qadri è difeso da un avvocato di grande rilievo e spessore, Khawaja Muhammad Sharif,
ex giudice capo dell’Alta Corte di Lahore, “segno che i fondamentalisti che vogliono
salvare Qadri hanno molto denaro a disposizione e hanno messo in campo tutta la loro
forza politica”, nota una fonte dell'agenzia Fides. La strategia della difesa di Qadri
intende dichiarare la Corte antiterrorismo “non competente per un difetto di giurisdizione”
(“Qadri non è un terrorista”, affermano) e chiedere all’Alta Corte di Islamabad di
applicare la giurisdizione islamica, grazie alla quale Qadri potrebbe essere liberato
applicando il “diyat” (il cosiddetto “prezzo del sangue”), per cui l’omicida può risarcire
la famiglia della vittima con una somma di denaro, ottenendo il “perdono” e la libertà.
Alla prima udienza del processo di appello a Islamabad, tenutasi ieri, erano presenti
molti militati islamici della rete “Tahafuz-e-Namoos-e-Risalat” (Alleanza per difendere
il nome del Profeta) che premono per la sua liberazione, dentro e fuori dal tribunale.
Anche alcuni ulema volevano entrare in aula, ma il tribunale ha negato loro il permesso.
Secondo un giurista cristiano, in Pakistan, “questo andamento del processo a Qadri
era prevedibile. L’Alta Corte di Islamabad può decidere di applicare il diritto islamico:
questa è una porta aperta, che potrebbe essere una scappatoia per il rilascio di Qadri.
Davanti alla comunità internazionale, il killer è stato condannato a morte (nel giudizio
di primo grado), così il sistema giudiziario pakistano è salvo. Davanti ai fondamentalisti,
d’altra parte, è spianata la strada per poterlo liberare, nonostante tutto, applicando
il meccanismo del diyat”. (R.P.)