A Juba simposio organizzato dalla Chiesa cattolica di Nord e Sud Sudan
Prenderà il via domani a Juba, capitale del Sud Sudan, il simposio di tre giorni dal
titolo: “Una chiesa da ogni tribù, lingua e popolo! Dal passato al futuro...!". E'
il primo di questo genere organizzato dalla Chiesa cattolica nella Repubblica del
Sud Sudan e Sudan. I partecipanti al simposio saranno invitati da tutte le diocesi
cattoliche del Sud e del Nord Sudan con i loro rispettivi vescovi. Saranno invitati
anche rappresentanti di Chiese sorelle, del Governo del Sud Sudan, membri di Organismi
non governativi, studenti e professori delle Università e più in generale ogni persona
interessata all’evento. Il simposio si concluderà domenica prossima con una celebrazione
di ringraziamento presso la cattedrale di Santa Teresa, Kator. Vi prenderanno parte
il clero locale, Missionari e Missionarie Comboniani, Solidarietà per il Sud Sudan,
Catholic Relief Service e laici locali. Il simposio è una delle iniziative programmate
per le celebrazioni per l’Indipendenza del Sud Sudan nei prossimi mesi. I contributi
che saranno presentati durante l'incontro si focalizzeranno sul ruolo profetico, storico
e i segni di speranza che la Chiesa ha vissuto nel passato, nel momento presente e
sopratutto per il futuro della storia del Sudan.Il simposio ha come obiettivi principali
di mettere in evidenza i seguenti punti: il ruolo profetico della Chiesa cattolica
e di altre Chiese in Sud Sudan e Sudan prima del 1956, anno dell’indipendenza della
prima Repubblica del Sudan, fino a giungere ai giorni nostri con la nascita della
Repubblica del Sud Sudan; riflettere sulle sfide che le Chiese hanno vissuto nel passato
e che continuano ad avere di fronte per il futuro; focalizzare sul ruolo delle Chiese
nell’evangelizzazione e nel ministero della riconciliazione, giustizia, pace e non
violenza; apprezzare l’apporto profetico che le Chiese hanno portato in passato e
la realizzazione che Dio era ed è sempre stato con noi; ed infine aiutare i partecipanti
ad avere una panoramica storica sulla realtà sociale, religiosa e culturale del passato
ma con una chiara apertura ad un cammino nuovo che le Chiese devono intraprendere
per avere un futuro migliore per il Sud Sudan e Sudan. (R.P.)