Papua Nuova Guinea: "la santità della famiglia” sull’esempio del Beato Peter To Rot
La famiglia è chiamata ad essere “Chiesa domestica”, luogo dove si respira e si vive
la santità: è l’invito dell’arcivescovo di Rabaul, mons. Francesco Panfilo, rivolto
ai fedeli in occasione del mese missionario, che nelle comunità cattoliche locali
si focalizza sul tema della vita cristiana e della preghiera in famiglia. L’esempio
luminoso per le famiglie della diocesi, rimarca l’arcivescovo, è il Beato Peter To
Rot, di cui la Chiesa locale celebra nel 2011 il centenario della nascita. Peter To
Rot – il primo nativo della Papua Nuova Guinea iscritto nell’albo dei Beati della
Chiesa cattolica nel 1995 – subì il martirio nel 1945 con un’iniezione letale durante
l'occupazione giapponese di Rabaul, per “difendere la santità della vita matrimoniale
e del sacramento del matrimonio”, ricorda mons. Panfilo in una nota inviata all’agenzia
Fides. Il tema generale dell’Anno giubilare è “Amatevi come io vi ho amato” (Gv 15,12)
e “l’obiettivo principale del Centenario (che durerà fino al 30 dicembre 2012), è
il rinnovamento della vita familiare”. Ciò avverrà, spiega l’arcivescovo, “attraverso
l'approfondimento dei valori evangelici come fondamento della vita familiare, per
conoscere e apprezzare di più il sacramento del matrimonio”. In tal modo l'arcidiocesi
attua il suo piano pastorale, che intende riscoprire “la visione della famiglia come
Chiesa domestica, luogo in cui genitori e figli riflettono l'immagine della Santissima
Trinità, e dove le relazioni amorose testimoniano l’amore cristiano” dice il presule.
L’arcivescovo ha inviato ai fedeli, in occasione dell’Ottobre missionario, la sua
prima Lettera Pastorale in cui ricorda che “l’Eucarestia è il centro e il culmine
della vita di ogni sacerdote”, che essa è un “diritto per i cristiani”. “Nella maggior
parte delle culture in Papua Nuova Guinea e Isole Salomone, la danza di gruppi in
costume tradizionale è usata nelle celebrazioni più importanti della vita del popolo.
Queste danze possono anche esprimere la gioia, la felicità e l'unità del popolo durante
la Messa” scrive l’arcivescovo, ricordando ai fedeli che “non c'è modo migliore per
costruire comunità cristiane che attraverso la Santa Eucaristia, centro della vita
della Chiesa”. Lo stesso entusiasmo, rimarca mons. Panfilo, citando le parole di Benedetto
XVI, va espresso nella Giornata Missionaria Mondiale, che si celebra il 23 ottobre.
“La missione universale coinvolge tutto e tutti. Il Vangelo non è un possesso esclusivo
di coloro che lo hanno ricevuto, ma è un dono da condividere e una buona notizia per
gli altri”, conclude l’arcivescovo, invitando tutti i fedeli a riscoprire lo spirito
missionario. (R.P.)