Il 15 e 16 ottobre grande incontro in Vaticano sulla Nuova Evangelizzazione
Si tiene sabato prossimo in Vaticano, l’incontro “Nuovi evangelizzatori per la Nuova
Evangelizzazione - La Parola di Dio cresce e si diffonde“ promosso dal Pontificio
Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione. L’incontro si aprirà nell’Aula
Nuova del Sinodo con un ampio spazio di confronto tra i responsabili delle realtà
ecclesiali per la Nuova Evangelizzazione. Alla ripresa pomeridiana dei lavori, nell’Aula
Paolo VI, prenderanno la parola una serie di relatori e al termine degli interventi,
il tenore Andrea Bocelli darà vita ad un concerto, un momento di spiritualità e di
arte che precederà l’ingresso del Santo Padre nell’Aula, previsto alle ore 18.30.
Per tutti i partecipanti all’incontro, domenica mattina, il Papa celebrerà una Santa
Messa nella Basilica vaticana alle 9.30. Roberto Piermarini ha chiesto al presidente
del dicastero organizzatore mons. Rino Fisichella, quali gli scopi di questo
importante incontro in Vaticano.
R. – Il
primo è quello di presentare al Santo Padre almeno i rappresentanti di tutte le realtà
ecclesiali che, da diverso tempo, fanno nuova evangelizzazione. Però, non dimentichiamo
che è anche il mese missionario – ottobre – quello in cui noi viviamo questo evento.
Ci saranno migliaia di persone … Certo, saranno tante, ma sono sempre poche in riferimento
a quelli che nel mondo, soprattutto in Occidente, in questo periodo, operano come
nuovi evangelizzatori. Quello che è importante è il tema, che è stato anche affidato
a questo incontro. E’ un’espressione degli Atti degli Apostoli: “La Parola di Dio
cresce e si diffonde”. Ecco, di fatto, visibilmente vogliamo presentare alla Chiesa
i nuovi evangelizzatori, perché in questo modo si fa conoscere la Parola di Dio e
aumentano i discepoli del Signore.
D. – Mons. Fisichella, come si svilupperà
l’incontro di sabato prossimo?
R. – Sabato noi avremo due-tre momenti
particolari. Il primo sarà un incontro soltanto con i responsabili delle realtà ecclesiali.
Devo dire che ad oggi abbiamo presenze veramente significative, perché abbiamo più
di 30 Conferenze episcopali presenti, abbiamo rappresentanti di movimenti storici
e di movimenti nuovi che sono nati in questi decenni. Quindi, avremo una presenza
di riflessione e di conoscenza riguardo ai responsabili, individuando poi gli ambiti
di nuova evangelizzazione peculiari per ognuno. Poi, ci sarà il momento della festa,
il momento della gioia e il momento anche della preghiera e della riflessione con
tutti, nell’Aula Paolo VI. E lì, ovviamente la cosa più bella per noi sarà la presenza
del Santo Padre che verrà a darci il suo saluto e a condividere con noi un momento
di questa giornata. Poi la sera diversi gruppi, diverse realtà andranno nelle piazze
di Roma, le piazze storiche, andranno nelle chiese di Roma per fare opera di nuova
evangelizzazione. Molti di queste realtà ecclesiali hanno già un’esperienza e daranno
alla città di Roma il segno di una nuova evangelizzazione. E speriamo che la loro
fatica possa però portare frutti.
D. – Quale contributo può portare
questo importante incontro in vista del prossimo Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione?
R.
– A mio parere, mi sembra un contributo molto importante, perché diamo ai vescovi
sparsi per il mondo, soprattutto a quelli che il prossimo ottobre del 2012 si incontreranno
nel Sinodo, il segno evidente che la nuova evangelizzazione si sta già facendo da
molto tempo. La nuova evangelizzazione non nasce perché è sorto ed è stato istituito
un nuovo dicastero nella Santa Sede; il beato Giovanni Paolo II per 27 anni “ha provocato”
la Chiesa in tutti i modi a riconoscere l’urgenza e la necessità della nuova evangelizzazione.
Papa Benedetto XVI, con un atto veramente profetico, istituendo questo Pontificio
Consiglio, ha voluto che le diverse realtà – quelle che già ci sono e quelle che nasceranno
in futuro – possano però trovare un loro punto di riferimento, possano cioè trovare
un’espressione concreta del servizio stesso del Papa per la Chiesa a favore della
nuova evangelizzazione. Quindi, direi che il Sinodo vivrà già di esperienze estremamente
positive: pensi che migliaia di questi sono giovani, quindi c’è l’entusiasmo anche
di tantissimi giovani che vivono questa esperienza!
D. – Nei “Lineamenta”
del prossimo Sinodo si dice che “la nuova evangelizzazione è un’attitudine, uno stile
audace”. In questo contesto, quali saranno gli ambiti che esplorerà questo importante
convegno?
R. – Ci sono alcuni ambiti che verranno esplicitati proprio
a partire anche dall’“Insrumentum laboris” che noi avremo. Certamente, un ambito importante
sarà quello della famiglia, perché dev’essere ovviamente al primo posto. Poi ci sarà
l’ambito della liturgia, ci sarà l’ambito dell’azione e dell’impegno politico, ci
sarà l’ambito della pastorale unitaria nella nuova evangelizzazione, c’è quello della
cultura – ovviamente – e dei mezzi di comunicazione, senza dimenticare anche l’ambito
ormai sempre più in prima linea, che è quello dell’immigrazione. Per la nuova evangelizzazione,
questo è certamente un elemento da tenere in seria considerazione, perché noi abbiamo
milioni di cristiani in movimento nei diversi Paesi, che portano con loro non soltanto
la ricchezza della loro esperienza cristiana, ma vengono anche ad incontrarsi con
le sfide che l’Europa in modo particolare o gli Stati Uniti forniscono da questa prospettiva
di secolarizzazione.
D. – C’è un legame tra questo incontro e la “Missione
metropoli” che il suo dicastero ha promosso per la prossima Quaresima?
R.
– Sono dei segni. Questo del 15 e del 16 ottobre, come anche “Missione metropoli”
per la Quaresima 2012, sono dei segni; segni che vogliono rimandare a tappe che il
Pontificio Consiglio si è dato da dover realizzare, ma soprattutto segni per il prossimo
Sinodo e anche per la Chiesa; segni attraverso i quali si vuole far conoscere da una
parte l’esperienza della nuova evangelizzazione, dall’altra parte però anche la provocazione
a quanti ancora ritengono che o si debba vivere di romanticismo, pensando che tutto
andava bene soltanto nel passato, o quanti si illudono che tutto andrà bene soltanto
nel futuro per l’invenzione di qualche formula più o meno efficace, noi vogliamo ricordare,
con questi segni, che l’evangelizzazione è la missione stessa della Chiesa, che continua
da duemila anni, che deve trovare però un nuovo linguaggio, deve avere nuovi stili
di vita fatti anche di profonda identità ma anche di rispetto; fatti di un profondo
senso di appartenenza alla Chiesa e alla comunità cristiana ma nello stesso tempo
aperti ad incontrare tutti come evangelizzatori. E anche con una grande dose di entusiasmo
e di gioia, che non stona mai. (gf)