'Mettendo
contro la comunità cristiana e quella musulmana più integralista la giunta militare
al potere in Egitto si pone come arbitro del conflitto e trae una giustificazione
per la sua permanenza al potere'. Così Enrico Casale, l'africanista del mensile 'Popoli'
dei gesuiti, commenta la strage dei Copti avvenuta domenica 9 al Cairo. 'Gli scontri
- spiega Casale - non hanno visto contrapposti musulmani e cristiani, perché tra i
Copti che protestavano c'era anche un gruppo di esponenti di un islam moderato schiacciato
dal sorgere di un islamismo più integralista che tenta di affermarsi con la complicità
del Governo del Cairo. Non è dunque un confronto tra fedi, ma tra visioni della società:
una più tollerante e l'altra più integralista. (a cura di Fabio Colagrande)