2011-10-09 15:43:37

Libia: continua l’avanzata degli insorti a Sirte


Sembra giunta ad una svolta in Libia la battaglia per Sirte, ultimo baluardo dei lealisti di Gheddafi. Le truppe del Consiglio di Transizione (Cnt) hanno preso possesso dell’università della città e hanno fatto irruzione nel centro conferenze “Ouagadougou”, principale rifugio degli uomini ancora fedeli all’ex-rais. Una volta caduta Sirte, ha detto il presidente del Cnt Jalil, l’intera Libia sarà proclamata libera.

Siria: il governo minaccia i Paesi che riconosceranno le opposizioni
Il governo siriano ha minacciato di intraprendere “misure dure” contro i Paesi che riconosceranno il Consiglio nazionale siriano, l’organo di coordinamento degli oppositori al regime, mentre il presidente Bashar Al-Assad ha annunciato nuove riforme politiche, al fine di “smantellare le bande armate che stanno destabilizzando il Paese”. Intanto la Turchia condanna duramente l’assassinio dell’attivista curdo Meshaal Tammo, ucciso venerdì scorso e la Russia si propone come mediatore tra Assad e le opposizioni.

Yemen: Saleh annuncia le dimissioni, scetticismo delle opposizioni
Il presidente yemenita Ali Abdullah Saleh, al potere dal 1978, ha annunciato alla tv di Stato le sue imminenti dimissioni. Non è la prima volta che il presidente, duramente contestato da mesi, annuncia il suo ritiro. Rimane quindi alto lo scetticismo da parte delle opposizioni. Il servizio di Michele Raviart:RealAudioMP3

“Non voglio il potere e mi dimetterò nei prossimi giorni”, ma non consegnerò il Paese alle opposizioni, che perseguono un progetto “oscuro e distruttivo”. Queste le ambigue parole del presidente yemenita Saleh, al suo primo importante discorso dal suo ritorno a sorpresa in Yemen, dopo il grave attentato che lo aveva costretto a curarsi per mesi in Arabia Saudita. Un’assenza che aveva aggravato le violente repressioni dell’esercito contro gli oppositori del regime, un fronte eterogeneo che comprende tanto leader tribali un tempo fedeli a Saleh e militari disertori, quanto giovani studenti e liberi professionisti della capitale San’a. “Non crediamo a quest’uomo”, ha affermato la giornalista yemenita Tawakkol Karman, recente Premio Nobel per la Pace, e “continueremo la nostra rivoluzione pacifica”. Scettico anche il portavoce dell’opposizione Mohammed Al-Sabri, che ha liquidato il discorso di Saleh come un tentativo per accaparrarsi le simpatie del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, che martedì prossimo dovrà discutere di come convincere il presidente Saleh a trasferire il potere al suo vice, avviando così una fase di transizione. Pressioni internazionali che durano da mesi e che non hanno ancora trovato ascolto.

Afghanistan: uccisi due soldati e undici insorti
Due soldati della forza alleata Isaf sono stati uccisi da un attacco nel Sud del Paese, mentre le operazioni congiunte condotte della coalizione internazionale nelle ultime 24 ore hanno causato undici vittime e diciannove arresti tra gli insorti.

Tunisia: estremisti islamici assaltano una tv locale
Un gruppo di estremisti islamici ha tentato di incendiare la sede di una tv privata a Tunisi. L’emittente aveva trasmesso venerdì sera il film franco-iraniano “Persepolis”, al quale era seguito un dibattito sull’integralismo religioso.

Presidenziali in Francia: il partito socialista sceglie lo sfidante di Sarkozy
Cominciano oggi in Francia le primarie del partito socialista per stabilire chi sarà lo sfidante di Nicolas Sarkozy alle presidenziali del prossimo anno. Sei i candidati in lizza, tra cui l’attuale segretario del partito Martine Aubry e l’ex segretario François Hollande, dato per favorito dai sondaggi. Le primarie socialiste, per la prima volta aperte a tutti e non solo agli iscritti del partito, saranno vinte da chi supererà il 50% di voti. Qualora nessuno dei candidati superasse questa soglia, domenica prossima si andrà al ballottaggio tra i due nomi più votati. Sono attesi dagli organizzatori almeno un milione di votanti.

Crisi economica: atteso nel pomeriggio il vertice Sarkozy-Merkel
E’ atteso per oggi pomeriggio a Berlino il summit tra il presidente francese Nicolas Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel. L’argomento principale dell’incontro sarà la strada da scegliere per la ricapitalizzazione delle banche europee, in modo da recuperare tra i 100 e i 200 miliardi di euro, necessari ad affrontare la crisi dei debiti pubblici.

Usa: continuano le proteste degli “indignados” a New York
Nuova giornata di protesta per gli “indignados” americani del movimento “Occupy Wall Street”. I manifestanti hanno tenuto un’assemblea generale al Washington Square Park di New York, dopo un corteo partito dal quartiere finanziario, dove i contestatori sono accampati da 22 giorni per protestare contro la crisi economica. La manifestazione si è svolta pacificamente anche se non sono mancate critiche da parte delle istituzioni e dei residenti.

Cina: al via i festeggiamenti per il centenario della rivoluzione del 1911
Si festeggia oggi in Cina il centenario della Rivoluzione Xinhai del 1911, che provocò la caduta dell’impero cinese e l’ascesa al potere del repubblicano Sun Yat-Sen. Durante la cerimonia di commemorazione a Pechino, il presidente cinese Hu Jintao ha invocato la riunificazione pacifica con l’isola di Taiwan “nell’interesse del popolo cinese”. Presente alla celebrazione anche l’anziano ex-presidente Jiang Zemin, che quest’estate era stato dato per morto dai media di Hong Kong.

Camerun: si vota oggi per le elezioni presidenziali
Circa sette milioni e mezzo di elettori parteciperanno oggi alle elezioni presidenziali in Camerun. Poche le possibilità, per i 22 candidati delle opposizioni, di battere il presidente uscente Paul Biya, che è in corsa per il suo sesto mandato.

Filippine: oltre cento le vittime dei tifoni della scorsa settimana
Sale a 101 il numero delle vittime dei due tifoni che hanno colpito la scorsa settimana le Filippine. Particolarmente colpita la provincia di Luzon, nel nord del Paese, dove i forti venti hanno devastato i campi e messo in ginocchio l’agricoltura locale. I danni stimati ammontano a circa 275 milioni di dollari.

Giappone: gli scienziati dell’Aiea visitano Fukushima
Dodici scienziati dell’Aiea, l’agenzia internazionale per l’energia atomica, hanno raggiunto la prefettura di Fukushima, teatro dell’incidente nucleare causato dal terremoto e dallo tsunami del marzo scorso. Gli osservatori controlleranno le operazioni di decontaminazione dell’area, considerata ancora a rischio dalle stesse autorità giapponesi. (Panoramica internazionale a cura di Michele Raviart)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 282







All the contents on this site are copyrighted ©.