Indonesia, social network cristiani e musulmani insieme per farsi “provocatori di
pace”
Il loro scopo è quello di dire la verità” e smentire “i provocatori di conflitto”
che istigano alla violenza diffondendo false notizie per innescare la spirale della
guerra. Sono i tanti volontari cristiani e musulmani del “Moluccas Interfaith Institute”
che insieme ai giovani del gruppo “Ambon Bergerak” conducono in Indonesia una “campagna
di pace”, con SMS, forum su internet, network, blog e sui social network, come Facebook
e Tweeter, per farsi, come loro stessi dicono, “provocatori di pace”. La loro opera,
dice all’agenzia Fides mons. Petrus Canisius Mandagi, vescovo di Ambon, “è preziosa
perché con tali mezzi raggiungono soprattutto i giovani e hanno una influenza positiva
sulla popolazione”. Secondo il vescovo di Ambon se, dopo gli scontri di un mese fa,
nelle isole Molucche non è scoppiata una nuova “guerra santa”, “il merito va soprattutto
a quei fedeli musulmani, persone di buone volontà, che hanno rifiutato gli inviti
alla jihad, lanciati dai gruppi radicali islamici, che promuovono intolleranza e conflitto”.
Il vescovo spiega che “c’è stato uno sforzo comune e immediato di autorità civili,
polizia, leader religiosi per fermare i provocatori ed evitare che la situazione potesse
degenerare”. Le “sirene della guerra santa” e “gli appelli alla violenza da parte
dei gruppi radicali ci sono stati e potrebbero continuare” nota il vescovo, ma “i
musulmani di Ambon non li hanno ascoltati, e anche i cristiani si sono impegnati ad
evitare un conflitto diffuso”. “In tale delicato contesto – continua mons. Mandagi
– il ruolo dei leader religiosi è stato determinante nello spiegare ai fedeli, di
entrambe le religioni, quanto fosse importante difendere la pace e l’armonia di fronte
a chi intende generare caos per fini politici”. Il vescovo ricorda infine che la città
di Ambon è ancora divisa in un’area cristiana e una musulmana, ma che vi sono comunque
scambi e relazioni, umane e commerciali, fra i due quartieri. “Va ricostruita gradualmente
la fiducia reciproca. Noi cattolici vogliamo contribuire, giorno dopo giorno, a costruire
un tessuto sociale fatto di dialogo, rispetto, amicizia, fratellanza, per assicurare
un futuro di pace e di sviluppo alle nuove generazioni”. (C.D.L.)