2011-10-08 08:10:58

Usa: ancora proteste degli "indignados"


Dopo New York e Washington, gli indignados statunitensi hanno manifestato ieri in molte altre città americane, come Dallas, Houston, Seattle, Philadelphia e Boston. Dell’importanza di questo movimento, riconosciuto anche dal presidente Obama, Salvatore Sabatino ha parlato con Anna Maria Mori, autrice del libro “Esclusi”, dedicato alla disoccupazione in Italia: RealAudioMP3

R. - La cosa importante è il risveglio delle coscienze dal basso, perché tutta questa - vorrei dire - “porcheria” che sta andando avanti da 25, 30 anni è passata nell’inconsapevolezza, nel silenzio, forse nella non conoscenza dei meccanismi. Quindi, è importante che ci siano dei giovani che abbiano capito che il cuore del problema è lì, è la Borsa, i meccanismi della Borsa, della finanza, che stanno distruggendo il lavoro di tutto l’Occidente e che rischiano di mettere alla fame milioni di persone.

D. - Quello che impressiona di più, evidentemente, è il pragmatismo, il non voler dare una connotazione politica a questo movimento…

R. - Non c’è dubbio, perché non è più un problema politico o partitico. Il cuore del problema è l’economia e l’economia ormai è dominata dalla finanza, quindi dalla Borsa. Io ero in Francia poco tempo fa e ho seguito attentamente una trasmissione di economia, in cui si raccontava come il prezzo del grano fosse determinato dalla Borsa. Il pane che mangiamo, se aumenta di prezzo non è perché c’è stata la siccità oppure qualcosa del genere,, ma è perchè la Borsa ha deciso di puntare in un modo piuttosto che in un altro sul grano. Non si può andare avanti in questo modo.

D. - Un fenomeno, quello degli “Indignados”, che è partito, lo ricordiamo, dalla Spagna. Si possono vedere delle differenze tra i due movimenti: quello europeo e quello americano?

R. - Secondo me, c’è un sentire comune: c’è la protesta contro chi sta negando il futuro alle nuove generazioni.









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