I vescovi del Camerun sulle presidenziali: l’avvenire del Paese è nelle nostre mani
Più di 7 milioni di elettori sono chiamati alle urne, questa domenica, per eleggere
il capo dello Stato del Camerun. Su 23 candidati il favorito è il presidente uscente,
Paul Biya, al potere da 29 anni. Per contribuire a un sereno e corretto svolgimento
della consultazione, i vescovi del Camerun hanno deciso di dispiegare sul territorio
nazionale degli osservatori elettorali indipendenti. Il 30 maggio inoltre la Conferenza
Episcopale ha pubblicato una Lettera pastorale nella quale vengono espresse le sue
considerazioni sulle elezioni. “L’avvenire del Camerun è nelle nostre mani” scrivono
i vescovi richiamando la responsabilità di ciascun cittadino del Paese ad operare
per la pace e la costruzione del bene comune. La Lettera – ripresa da Fides - sottolinea
i valori fondamentali che “fanno la grandezza di una nazione e che si impongono a
noi”. Tra questi vi sono la dignità di ciascun essere umano (che comporta, tra l’altro,
il rispetto dei diritti dell’uomo, della donna e del bambino e della vita umana dal
concepimento alla morte naturale); il rispetto del bene comune con una giusta ripartizione
delle risorse della nazione “affinché nessun cittadino si senta escluso degli effetti
della crescita”; la salvaguardia dei beni pubblici “che dovrà concretizzarsi nel nostro
caso con la restituzione dei fondi pubblici da parte di coloro che sono stati riconosciuti
colpevoli del loro storno”; l’unità nazionale nella diversità di tribù ed etnie “per
costruire la nuova famiglia che è la nazione”; un sistema di sicurezza sociale e un
sistema sanitario a costi accessibili a tutti. Nella Lettera pastorale si invitano
tutti gli elettori a recarsi alle urne e a rifiutare ogni forma di violenza e di provocazione.
Parimenti le autorità, i candidati e i partiti politici, così come le forze dell’ordine
e gli operatori dei media, sono invitati a operare per la pace e per il corretto svolgimento
dello scrutinio, evitando ogni forma di manipolazione. I vescovi infine chiedono alla
comunità internazione di rispettare la sovranità del Paese e di osservare “una totale
neutralità nel corso del processo elettorale”.