Elezioni in Nicaragua. I vescovi: prevalga il bene comune
Parole umili, da amici, padri e pastori. È quanto vogliono offrire, come servizio
della Chiesa, i vescovi del Nicaragua in un messaggio pubblicato a poco meno di un
mese dalle elezioni nazionali del 6 novembre. L’obiettivo è “richiamare il senso di
responsabilità dei laici ad essere presenti nella vita pubblica, e più specificamente
nella formazione del consenso necessario e nell’opposizione contro le ingiustizie”.
I presuli invitano anzitutto a non disertare le urne e ad esprimere il voto con serenità
ed intelligenza confidando nella forza della verità, ma esprimono rammarico per il
mancato accreditamento di taluni organismi, esteri e nazionali, nel sistema di monitoraggio
delle elezioni e criticano la manipolazione dell’opinione pubblica da parte di alcuni
leader politici attraverso i media. I vescovi evidenziano poi la mancanza di fiducia,
da parte di ampie fasce sociali, nei confronti dei partiti politici, che non sempre
perseguirebbero interessi collettivi; criticano gli episodi di violenza che si sono
verificati durante la campagna elettorale, le anomalie registrate nel rilascio delle
cedole elettorali; sottolineano lo scarso interesse, soprattutto dei giovani, verso
la politica, dovuto anche a progetti politici poco realisti o tendenti a privilegiare
interessi personali. Da ciò la sfiducia di parte della popolazione nelle elezioni.
A fronte di tale realtà i vescovi auspicano un Nicaragua in cui prevalgano i grandi
valori del rispetto e della difesa della vita, e ancora giustizia, verità, onestà,
trasparenza, dialogo e solidarietà, un governo che difenda e promuova il bene comune
ed offra opportunità alle famiglie. Per il loro Paese i presuli si aspettano inoltre
un sistema sanitario di alta qualità e accessibile a tutti e poi una buona previdenza,
richiamano inoltre all’attenzione verso gli immigrati e chiedono il rispetto della
libertà di culto, con la possibilità di una collaborazione tra governo e Chiesa che
non manipoli o ignori i valori cristiani. Infine la Conferenza episcopale esorta a
recarsi alle urne dopo un’attenta valutazione delle proposte dei partiti e dei candidati,
perché le scelte ricadano su proposte basate sul rispetto della dignità umana e dei
diritti fondamentali e invita i cristiani a non appoggiare programmi che favoriscono
l’aborto e l’eutanasia e non privilegiano la famiglia fondata tra persone di sesso
opposto. (A cura di Tiziana Campisi)