Venerdì
7 ottobre 2011 - Benedetto XVI all'udienza generale dell'altro ieri: "Il buio della notte fa paura, con le sue ombre mutevoli, la difficoltà a distinguere
i pericoli, il suo silenzio riempito di rumori indecifrabili. Se il gregge si muove
dopo il calar del sole, quando la visibilità si fa incerta, è normale che le pecore
siano inquiete, c’è il rischio di inciampare oppure di allontanarsi e di perdersi,
e c’è ancora il timore di possibili aggressori che si nascondano nell’oscurità. Per
parlare della valle “oscura”, il Salmista usa un’espressione ebraica che evoca le
tenebre della morte, per cui la valle da attraversare è un luogo di angoscia, di minacce
terribi li, di pericolo di morte. Eppure, l’orante procede sicuro, senza paura,
perché sa che il Signore è con lui. " il buio cui è destinata la storia dei
cristiani, fin dai tempi delle catacombe fino ai giorni nostri, come testimonia un
recente convegno della associazione "Luci sull'est"; cui ha parlato tra gli
altri il direttore di Asia News padre Bernardo Cervellera , prossimamente nostro
ospite in "storie": Poi il buio che Steve Jobs, scomparso ieri, ha riempito
di colorate "App" sui display di tutto il mondo, e il buio illuminato da una singolare
fiaccolata virtuale per ricordarlo. Il buio della mente nei cosiddetti stati vegetativi,
con la XIII Giornata dei Risveglio. Ancora, il buio del profondo Medioevo,
nel quale il papa si tufferà domenica, nel corso della sua visita a Serra san Bruno,
un buio da riempire con la rierca incesasnte di Dio, come testimonia una lettera del
monaco di origine tedesca indirizzata ai suoi confratelli...