Turchia: al via il processo contro l’assassino di mons. Padovese
In modo molto discreto, si è tenuta ieri la prima seduta del processo contro l’assassino
di mons. Luigi Padovese. Il presule è stato ucciso il 3 giugno 2010 dal suo autista,
il giovane Murat Altun. La seduta di ieri - riferisce l'agenzia AsiaNews - è durata
circa 20 minuti ed è stata aggiornata al 30 novembre prossimo. Il procuratore ha letto
i capi di accusa e poi ha chiesto a Murat Altun:"Vuoi dire qualcosa?". Murat ha detto
di non sentirsi bene e che aveva bisogno del medico. Non è la prima volta che Altun
fa mostra della sua malattia. Secondo uno schema applicato anche nel caso di padre
Andrea Santoro (ucciso nel 2006 a Trabzon), dopo l’uccisione, alcuni dottori hanno
provveduto un certificato di insanità mentale per Altun che rischiava di non essere
nemmeno processato e liberato. Ma lo scorso giugno una Commissione di medici di Istanbul,
a cui era giunta tutta la documentazione su Altun, ha stabilito che egli è sano di
mente e perciò può essere processato. Alla seduta di ieri, il suo avvocato ha chiesto
che venga trasferita a Adana, in un ospedale, fino alla prossima seduta, ma il giudice
ha rifiutato la richiesta. Secondo testimoni presenti al processo, Murat Altun sembra
stare bene ed è leggermente ingrassato. Tutta la sua famiglia era presente al processo.
All'inizio quando lui è entrato nella sala uno dei suoi fratelli ha gridato: "Murat
non aver paura! Dio è con te!". Il processo vede implicati soltanto il pubblico ministero
e l’avvocato difensore. In Turchia né la Chiesa cattolica, né i cappuccini hanno personalità
giuridica riconosciuta e per questo non possono intervenire in alcun modo. Anche la
famiglia di mons. Padovese, che avrebbe potuto parteciparvi come parte lesa, ha preferito
il silenzio. (R.P.)