Il Papa domenica nella Certosa di Serra San Bruno: dal silenzio della preghiera nasce
il vero senso delle parole
Fervono gli ultimi preparativi a Lamezia Terme e Serra San Bruno, in Calabria, dove
il Papa si recherà in visita domenica prossima. Si tratta del 25.mo viaggio pastorale
di Benedetto XVI in Italia. E a tre giorni dall’arrivo del Santo Padre, la Certosa
di Serra San Bruno festeggia il suo fondatore, di cui oggi la Chiesa celebra la memoria
liturgica. Un santo di cui il Papa ha già parlato in varie occasioni come ci riferisce
in questo servizio Sergio Centofanti.
Il Papa,
domenica prossima, alle 18.00, presiederà i vespri nella Certosa fondata da San Bruno
nell’XI secolo. San Bruno è originario di Colonia, professore di teologia e filosofia,
chiamato da Papa Urbano II come suo consigliere. Nel periodo caratterizzato dalla
lotta delle investiture e da grandi ambizioni, anche in campo ecclesiastico, rifiuta
di diventare vescovo. Fonda i Certosini. Preferisce il silenzio e la contemplazione
perché l’intimità con Dio trasformi il suo essere:
“Silenzio e contemplazione
- caratteristica di san Bruno - servono per poter trovare nella dispersione di ogni
giorno questa profonda, continua, unione con Dio … nella loquacità del nostro tempo,
e di altri tempi, nell’inflazione delle parole, rendere presenti le parole essenziali.
Nelle parole rendere presente la Parola, la Parola che viene da Dio, la Parola che
è Dio. (Omelia, 6 ottobre 2006)
Nel silenzio - afferma il Papa –
le nostre parole vengono purificate, si fanno piccole davanti alla grandezza di Dio,
perché sia la sua Parola ad essere ascoltata nel mondo:
“E così,
di nuovo, ci troviamo invitati a questo cammino della rinuncia a parole nostre; a
questo cammino della purificazione, perché le nostre parole siano solo strumento mediante
il quale Dio possa parlare”.(Omelia, 6 ottobre 2006)
Il
silenzio di san Bruno ci guida verso un parlare “casto”, cioè puro, non pieno di se
stessi, in cerca di gratificazioni, ma intriso di verità:
“In altri
termini, parlare per trovare applausi, parlare orientandosi a quanto gli uomini vogliono
sentire, parlare in obbedienza alla dittatura delle opinione comuni, è considerato
come una specie di prostituzione della parola e dell'anima. La ‘castità’ è non sottomettersi
a questi standard, non cercare gli applausi, ma cercare l'obbedienza alla verità”.
(Omelia, 6 ottobre 2006)
San Bruno, in fondo, non fa che indicarci
la via di Gesù, le cui parole sono nate nel silenzio della preghiera, sul Monte, nel
suo stare col Padre:
“Da questo silenzio della comunione col Padre,
dell'essere immerso nel Padre, nascono le parole …il Signore ci invita … a salire
con Lui sul Monte, e nel suo silenzio, imparare così, di nuovo, il vero senso delle
parole”. (Omelia, 6 ottobre 2006)