Sacerdoti minacciati in Nicaragua: tensione tra i fedeli
Dopo il recente omicidio del parroco di La Concepción, don Marlon Pupiro, sono state
denunciate una serie di minacce ad altri parroci in Nicaragua, come documentato dall'agenzia
Zenit. Il Paese vive un delicato momento politico e da tempo fronteggia una diffusa
corruzione. Il segretario della Conferenza episcopale e vescovo della diocesi di
Chontales y Río San Juan, monsignor Sócrates René Sándigo Jirón, ha affermato – secondo
quanto riportato il 1° ottobre da “El Nuevo Diario” di Managua – che c'è preoccupazione
nella Chiesa cattolica per la mancanza di indagini approfondite sull'assassinio di
padre Pupiro e le minacce contro alcuni parroci. In diverse chiese ci sono stati furti
ma non sono state prese adeguate misure di sicurezza da parte delle forze dell’ordine.
Probabilmente dopo l’omicidio di padre Marlon Pupiro, molti sacerdoti si sentono in
dovere di denunciare le minacce ricevute. Mons. Sándigo Jirón ha affermato che i parroci
devono essere prudenti, anche se questo limitasse il loro lavoro pastorale. Quanto
alle minacce, alcune sono state effettuate direttamente, attraverso sms sui telefoni
cellulari, mentre in altri casi sono state camuffate da furti o messaggi cifrati.
Episodi inquietanti – come ripetute telefonate mute nella stessa ora di notte e pedinamenti
- vengono riportati dal parroco di Masatepe, don Luis Alberto Herrera; dal parroco
di San Antonio, a Jinotepe, don Rafael Ofarri, che ha denunciato l’aggressione ai
danni del vigilante di turno della sua parrocchia. Il sagrestano, Juan Ramón Masís
Norori, di 63 anni, è stato colpito selvaggiamente alla testa da alcuni sconosciuti.
“Chiediamo che le persone e i templi della chiesa cattolica siano rispettati”, ha
affermato il parroco. Il vescovo di León, mons. César Bosco Vivas, ha definito “codarda”
qualsiasi minaccia contro i rappresentanti della Chiesa cattolica e ha esortato a
denunciare alla polizia ogni tipo di intimidazione. Il presule ha sottolineato che
“non si vuole provocare una rottura con le autorità, e men che meno diventare un partito
di opposizione” ma chiedere investigazioni sulle minacce subite. (F.S.)