Contraccettivi ormonali: secondo uno studio Usa favoriscono la diffusione dell’Aids
Il contraccettivo ormonale più diffuso in Africa, per il controllo delle nascite,
è il medrossiprogesterone acetato, somministrabile ogni tre mesi attraverso un’iniezione.
Attualmente, oltre 12 milioni di donne dell’Africa sub Sahariana fanno ricorso a questo
metodo contraccettivo che, secondo uno studio promosso dalla “Wahington University”
e pubblicato dalla rivista scientifica “Lancet”, comporterebbe gravi effetti collaterali.
In base a questa ricerca, favorirebbe la diffusione dell’Aids e aumenterebbe la probabilità
di contagio. In base ai dati della ricerca, le donne che si sottopongono a terapie
contraccettive iniettabili, contraggono la malattia con un tasso del 6.61% ogni anno
contro il 3.78% di chi non ne fa uso. Secondo i medici della “Washington University”
la causa di questi effetti è patogenetica, ovvero è collegata alle proprietà biologiche
del contraccettivo che favorirebbero una maggior concentrazione del virus Hiv nella
cervice uterina. Lo studio - fa notare “Avvenire” – pone importanti, ulteriori interrogativi
sulla “reale efficacia della diffusione dei contraccettivi come strumenti per migliorare
la salute della popolazione nel Continente africano”. Nel mese di febbraio, uno studio
relativo alla prevenzione dell’Aids in Zimbabwe, pubblicato dalla rivista “Plos Medicine”,
aveva sottolineato che il preservativo non è la soluzione ai mali dell’Africa. Il
solo approccio vincente, come aveva ricordato anche Benedetto XVI in occasione del
suo viaggio apostolico nel 2009 in Camerun e in Angola, è un’educazione che promuova
una sessualità responsabile e la fedeltà di coppia. (A.L.)